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I Tarocchi sono tra gli alfabeti più antichi del mondo (insieme alle Rune e agli I Ching) e sono veramente grata di averli nella mia vita. Sono grandi alleati nelle situazioni relazionali, professionali, amicali e in ogni ambito della vita in cui sentiamo la necessità di chiarezza e di un nuovo punto di vista sulle cose.

Oggi ti porto con me in un consulto, spiegandoti per filo e per segno cosa accade prima, durante e dopo così che tu possa vedere come io mi approccio a questo sacro strumento e in che modo ne ritualizzo l’inizio e la fine della loro lettura.

Cosa faccio prima di leggere i Tarocchi?

Il consulto per me inizia circa 10 minuti prima dell’orario stabilito perché devo preparare sia me che il mio ambiente. Quello che molti non sanno è che con il consulto si muovono molte energie. Quando raccontiamo una vicenda, la portiamo energeticamente nel presente, con tutto il suo carico. 

Capiamo che se stiamo per affrontare una lettura su, ad esempio, una relazione in crisi, non è raro incontrare emozioni come ansia, paura, rabbia e simili. L’energia di queste emozioni già un po’ dense non sempre è leggera, quindi un’adeguata preparazione all’arrivo di ciò che si manifesterà è altamente consigliabile per vari motivi.

  • Pulizia: tutti abbiamo una vita fatta di alti e bassi, non sempre le giornate sono rosee e non sempre possiamo stare in vacanza nei giorni bui. Quindi, è bene usare gli strumenti che ti dirò a breve perché il campo di lavoro sia il più pulito possibile da interferenze esterne.
  • Concentrazione: un ambiente energeticamente pulito, profumato e ordinato, con oggetti simbolici che ne sostengano la concentrazione necessaria alla lettura è molto importante e tra un po’ ti spiego nel dettaglio il perché.
  • Presenza: essere presenti a quel che si sta facendo è di fondamentale importanza per poter gestire il consulto al meglio. Molto spesso quando si toccano dei temi delicati è molto umano perdersi e vagare nei meandri dei quesiti. Essere presenti a sé stessi significa saper ritornare al punto 0 e da lì imboccare le strade più funzionali.
Pulizia dell’ambiente prima di un consulto tarologico

Pulizia dell’ambiente prima di un consulto tarologico

Come ti dicevo qui avendo io una sensibilità molto alta ho bisogno di avere il contesto intorno a me molto pulito quando lavoro ed è per questo che ci sono degli strumenti di cui io non posso fare a meno. Qui ognuno ha le sue preferenze e le mie sono i cristalli come tormalina, shungite e agata da avere sempre intorno a me, alcuni incensi tipo nag champa, oppure salvia sciamanica e palosanto, o spray protettivi come l’agua de floridia dal Perù.

Questi neutralizzano l’ambiente e fanno si che ogni energia, poi, fluisca e venga scaricata senza creare agglomerati che interferiscono. 

Magari ti aspettavi le candele, ma no, mentre lavoro io non le accendo perché il movimento della fiamma tende a distrarmi.

Concentrazione e presenza: essenziali per un buon consulto tarologico

Dopo aver preparato tutto come io sento debba essere inizio quella che è la vera e propria pulizia e preparazione di me, Sabina, affinché io possa essere un canale pulito in grado di tradurre al meglio il messaggio dei Tarocchi, quindi faccio brevi meditazioni e visualizzazioni. 

Mi capita spesso di percepire e sentire “il campo” (inteso come spazio energetico) già prima del consulto, quindi esserci davvero è la cosa più importante per garantire un buon risultato. 

Essendo io la “strega” dei Tarocchi e dei rituali, come pensi che potrei iniziare un consulto senza prima ritualizzare?

Infatti, ritualizzo in due modi: 

  • Un tocco di campana tibetana per segnare l’inizio e la fine del consulto;
  • Un Arcano Maggiore per capire come sarà il consulto per l’anima che si sta affidando a me, così da essere più preparata al tipo di energie che entreranno in atto.
Come si svolge una lettura di Tarocchi con me

Come inizio un consulto tarologico

Dopo esserci salutate ed essermi fatta spiegare la situazione che si vuole indagare non mi resta che prendere il mazzo di Tarocchi e mischiarlo. Questo gesto simbolico la mia insegnante mi aveva spiegato essere la ricreazione del caos originario e di un nuovo ordine. Adoro questa visione e non riesco a smettere di osservare le carte sovrapporsi finché non mi fermo. A questo punto “taglio il mazzo”, letteralmente lo divido in due, ed estraggo due carte che possono dire almeno tre cose:

  • abbiamo capito la domanda e ora con il resto della stesa rispondiamo,
  • abbiamo capito la situazione e ora rispondiamo,
  • iniziamo già a rispondere e molto spesso la vera risposta la si può trovare in questa micro combinazione.

Poi, riprendo a mischiare il mazzo ed estraggo dalle 3 alle 18 carte, dipende da cosa vogliamo andare a vedere.

Come si svolge una lettura di Tarocchi con me

Possiamo fare una sorta di “lettura panoramica”, cioè stendere carte e vedere la situazione nel suo
insieme. Possiamo vederne alcuni possibili sviluppi, oppure che tipo di personalità hanno le persone coinvolte. Possiamo vedere anche l’origine di alcune dinamiche.

Come mai i Tarocchi hanno questo potere? Perché leggono le energie in atto. Sono capaci di leggere bene ciò che c’è tra il primo e il secondo livello di coscienza ed è per questo che sono capaci di fare dei veri identikit delle situazioni a loro sottoposte.
Poi, piano piano sviluppiamo insieme la lettura in base ad alcuni elementi:

  • cosa emerge dalle prime stesure,
  • cosa decidiamo di approfondire,
  • cosa le carte ci invitano a fare.

Questo è un punto cruciale perché spesso non viene menzionato dai siti di cartomanzia: sono i Tarocchi che decidono il consulto. Non io né tu. Ma loro.

Quando i Tarocchi non rispondono come vorremmo

Decidono in base al massimo bene di tutti i coinvolti e spesso quando ci troviamo di fronte all’insondabile dobbiamo farci altre domande:

  • Perché vogliamo sapere quella cosa? Ego? Possesso? Vanità?
  • Abbiamo posto la domanda nel modo corretto?
  • La situazione è realistica? Cioè, vuoi sapere perché il tuo capo non ti rispetta ma sei sicura che sia davvero così?
  • Abbiamo già posto la domanda troppe volte, quindi dopo un po’ è normale che non rispondano più.

Così capita spesso che i Tarocchi diano consigli e che invitino a fare delle cose piuttosto che altre.
Sono, infine, fondamentali per il lavoro su di sé perché possono aiutarci a trovare i punti ombra di alcune nostre tematiche dolorose.

Come dice Jodorowsky: non chiedermi se troverai l’uomo della tua vita, piuttosto chiedimi perché non lo trovi.
E a questo proposito ti invito a seguirmi in questo approfondimento su Quali domande si possono fare ai tarocchi (e a una tarologa)?

Allontanare le energie rimaste dopo una lettura con i Tarocchi

Allontanare le energie rimaste dopo una lettura con i Tarocchi

Dopo che ci siamo prese i nostri tempi per lavorare arriva il momento di salutarci, che per me dura almeno 10 minuti dopo la fine della nostra chiamata.

Per prima cosa mi lavo le mani in acqua corrente fredda perché mi dà l’idea che tutto ciò che ho energeticamente toccato vada via amorevolmente.

Poi, “scarico” a terra quello che ho inevitabilmente assorbito, facendomi aiutare anche da un quarzo ialino. Questa parte è fondamentale e sarebbe necessario che chiunque imparasse a farla, così tutto ciò che non è nostro (e questo punto te lo spiegherò più avanti con un bell’articolo) venga allontanato permettendoci di rientrare in contatto con noi stessi.

Poi ripeto le mie operazioni di purificazione con incenso e spray protettivo e, circa una volta a settimana, pulisco le carte con l’incenso in grani.

Ecco perché ci tengo alla puntualità nei consulti! Capisci che uno slittamento di troppi minuti mi incasinerebbe l’agenda (e il campo energetico che ho creato), facendola incasinare anche alle altre anime che vogliono un consulto.

Se scoprire questo “dietro le quinte” del mio lavoro ti ha incuriosita, allora ti aspetto nella mia
newsletter, dove mensilmente ti porto con me, tra Tarocchi, Costellazioni familiari e riflessioni personali.



Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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