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Una delle cose da cui ci siamo sconnessi ai giorni nostri è la benedizione, che viene vista solo come qualcosa di religioso delegato ai preti e al papa. In realtà c’è anche un’altra forma di benedizione ed è quella neutra, senza cognizione religiosa.

Hai mai avuto modo di sperimentarla nella tua vita?

Benedire significa dire-bene: io ti benedico diventa io dico bene di te, al di là di ogni giudizio, paranoia o insicurezza. Possiamo, quindi, distinguere tre tipi di benedizioni: religiosa, genealogica, costellativa e individuale.

benedizione urbi et orbi

Benedizione religiosa

La più significativa che ho visto in tempi recenti è la benedizione ‘urbi et orbi’ data dal Papa nel tentativo di fermare la pandemia. Quello che si era attivato durante la cerimonia era molto simile ad una costellazione familiare evolutiva: c’erano gli archetipi di Gesù, figlio di Dio, il Papa, il luogo sacro, l’elemento acqua, il silenzio assordante e il vuoto.

Gesù in croce rappresenta la sofferenza terrena che ognuno di noi sperimenta durante l’incarnazione. Dio è il simbolo del padre biologico. Mentre il Papa è l’autorità che fa da ponte tra terra e cielo, è gerarchicamente più grande del nostro padre biologico terreno, ma più piccolo rispetto a Dio.

Il luogo sacro è paragonabile allo spazio del cuore, il nostro luogo sacro interiore.

C’era la pioggia, l’elemento acqua collegato alle emozioni, che ha avuto il compito di lavare via simbolicamente gli accumuli emotivi del momento epocale che stiamo vivendo.

C’era il silenzio: assordante, surreale, senza possibilità di distrazioni, senza specchi su cui arrampicarsi, senza sirene di Ulisse da inseguire. Il silenzio che ognuno di noi ha percepito e, forse, per alcuni diventa sempre più pesante.

C’era il vuoto: deserto e inimmaginabile che rappresenta lo spazio dell’essere.

In quella piazza spettrale, sotto la pioggia sacra, in completa solitudine, nel silenzio più irreale, c’era un uomo solo che rappresenta la connessione tra terra e cielo, madre terra e padre cielo.
Un uomo, il maschile insito dentro ognuno di noi: la razionalità, l’azione, la decisione. Lì fermo, in mezzo ad una piazza vuota, mentre lasciava fluire il silenzio, il vuoto simbolico ed emotivo, nel mezzo di un rituale sacro, sotto alla pioggia benedetta. Lui che benedice il popolo, cioè i figli. 

Le sirene dell’ambulanza che si sono improvvisamente sentite sono state un qualcosa che ci ha riportato alla realtà che non viene dimenticata né minimizzata, ma integrata con qualcosa di più grande.

Dopo il rituale e quel che si è visto, lui, il Papa, si è affidato a qualcosa di più grande e saggio che muove tutto, diventando lui stesso più piccolo di fronte al movimento.

Benedizione genealogica

La benedizione genealogica ha origini molto antiche ed è ben radicata in tutto il mondo: Asia, Africa, Europa, America e Oceania.

Anche i nostri nonni se la ricordano bene: le spose dovevano avere la benedizione del padre per convolare a nozze e in caso di mancata benedizione sentivano il matrimonio stesso come peccato.

In Cina quando nasceva un bambino la madre subito ne benediceva la vita, il padre e gli antenati paterni in modo tale che si cristallizzasse l’informazione che il bimbo era più piccolo del padre.

L’Africa, invece, detiene un grande culto degli antenati che vengono onorati e visti come consiglieri anche dopo il trapasso, così come nell’America latina (ne parlo in maniera approfondita qui attraverso l’analisi del cartone Coco).

Il senso di ogni benedizione genealogica è quello di dare supporto e sostegno al discendente al di là della sua personalità e dei suoi giudizi, gli si benedice la vita in modo tale che si senta ben accetto dalla sua famiglia d’origine e ben voluto dalla stessa.

antica benedizione messicana dea ixchel

Ti lascio qui un’ Antica Benedizione dedicata alla Dea IxChel e tradotta dalla lingua Nahuatl, un idioma tipico della Regione Centrale del Messico.

Ho liberato i miei genitori dalla sensazione di avere fallito con me.

Ho liberato i miei figli dal bisogno di portare orgoglio per me; che possano scrivere e percorrere le loro proprie vie secondo i loro cuori, che sussurrano tutto il tempo alle loro orecchie.

Ho liberato il mio uomo dall’obbligo di completarlo, di completarmi. Non mi manca niente, imparo per tutto il tempo, insieme a tutti gli esseri. Mi piacciano o non mi piacciano.

Ringrazio i miei nonni e antenati che si sono riuniti affinché oggi io respiri la Vita.

Li libero dai fallimenti del passato e dai desideri che non hanno portato a compimento, consapevole che hanno fatto del loro meglio per risolvere le loro situazioni all’interno della coscienza di quell’istante. Li onoro, li amo e li riconosco innocenti.

Io mi denudo davanti a tutti gli occhi, che sanno che non nascondo né devo nulla oltre ad essere fedele a me stessa e alla mia stessa esistenza, e che camminando con la saggezza del cuore, sono consapevole che il mio unico dovere è perseguire il mio progetto di vita, libera da legami familiari invisibili e visibili che possono turbare la mia pace e felicità. Queste sono le mie uniche responsabilità.

Rinuncio al ruolo di Salvatrice, di essere colei che unisce o soddisfa le aspettative degli altri.

Imparando attraverso, e soltanto attraverso l’amore, benedico la mia essenza e il mio modo di esprimerla, anche se qualcuno potrebbe non capirmi.

Capisco me stessa, perché solo io ho vissuto e sperimentato la mia storia; perché mi conosco, so chi sono, quello che sento, quello che faccio e perché lo faccio.

Mi rispetto e approvo. Io onoro la divinità in me e in te… siamo liberi.

Benedizione costellativa

La benedizione è una chiave di svolta nelle costellazioni familiari: ha il potere di ripristinare gli ordini infranti, sistema i disordini, riprogramma le energie e libera i discendenti dagli “incantesimi” passati.

La benedizione, solitamente, arriva dopo che le linee gerarchiche di grandi e piccoli sono state rimesse in ordine e i grandi sono diventati grandi, mentre i piccoli si sono resi umili di fronte a loro.

Quando gli antenati pronunciano la benedizione è come se dicessero: ‘io dico bene di te, del tuo corpo, della tua esistenza, delle tue scelte, dei tuoi traguardi, del tuo amore, io dico bene di ogni cosa che ti riguarda’.

Così facendo la sensazione è di pace e armonia generale e permette al discendente di sentirsi più sollevato, libero, rinnovato e più in sintonia con la vita e con il suo posto nel mondo.

benedizione costellativa

Benedizione individuale

Le benedizioni individuali sono quelle che diamo noi alle cose o alle persone. 

Come sia possibile ce lo spiega il biologo giapponese Masaru Emotu attraverso i suoi studi sulle molecole dell’acqua e sulla loro capacità di recepire informazioni quando noi pensiamo e parliamo, ovvero emettiamo delle vibrazioni. Queste vibrazioni vengono percepite e registrate dall’ambiente circostante che reagirà di conseguenza.

Quindi, quando guardiamo le cose con benevolenza e ci rivolgiamo ad esse con affetto e con un’energia d’amore queste lo percepiscono e reagiscono di conseguenza.

È lo stesso principio che viene usato nella tradizione sciamanica e, tornando un po’ più vicini a noi, nella cucina magica quando si ‘carica’ il cibo in base all’energia che si vuole integrare mangiandolo. 

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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