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La befana per me è il racconto mitologico più bello di tutte le feste natalizie perché ancora attuale. Ne amo il folclore, l’abbigliamento, il simbolismo e l’origine. Soprattutto la dose di caramelle che non ho mai smesso di comprare 😃

Mi è sempre piaciuta l’idea di una vecchia nonnina in viaggio su una scopa, sarà che mi ricorda le mie amatissime streghe, sarà che ho sempre visto nelle anziane la forza delle antenate, ma l’ho sempre aspettata a braccia aperte!

La befana: origini e storia

La storia della Befana affonda le sue radici nei lontani riti pagani che venivano celebrati seguendo i cicli stagionali dell’agricoltura legati ai raccolti dell’anno appena trascorso. Questi riti vennero portati avanti persino durante la prima parte del Medioevo, soprattutto tra i contadini per i quali il periodo che andava tra Natale e il 6 gennaio, le cosiddette 12 notti, era molto importante perché faceva seguito alla prima semina e dal destino delle colture derivava anche la loro prosperità.

È interessante notare che il numero dodici sia stato sempre così importante: rappresenta il numero di mesi in un anno e il numero di antenati che vengono inseriti in campo durante le costellazioni familiari spirituali di Bert Hellinger.   

Si credeva che durante queste 12 notti figure femminili volassero sulla terra, specialmente sui campi coltivati per aumentarne la fertilità dei raccolti e l’abbondanza.
Questo si ricollega facilmente ad un altro tipo di ritualistica ben più antica, quella di utilizzare il sangue mestruale ricco di nutrienti come fertilizzante nel terreno, soprattutto il sangue del menarca.

Principalmente la dea volante era Diana, colei che è collegata alla luna, alla caccia e alla vegetazione, poi venne ricollocata in Abùndia, la dea dell’abbondanza.

befana origini

In entrambi i casi questa figura diventò controversa ai tempi dell’inquisizione, dove ogni rito pagano veniva condannato e interpretato come satanico. L’aspetto e le raffigurazioni della befana erano facilmente scambiabili con quelli di una strega e questo fece sì che tale ricorrenza venne rimossa dai calendari. La strega è l’archetipo della trasformazione, quindi della morte e rinascita ed è questo lato del femminile che il patriarcato, e le donne stesse, hanno sempre cercato di sopprimere.

Nel tempo venne, però, reintegrata come una sorta di yin e yang cattolico, rappresentando la dualità tra bene e male.

I simboli della Befana

Secondo la leggenda la befana ha le sembianze di un’anziana, con abbigliamento colorato, il naso pronunciato, intenta a portare in dono carbone e caramelle su una scopa volante.

La scopa è un simbolo antico di purificazione di anime e case, rito necessario prima di una rinascita.

La sua vecchiaia, i suoi pochi denti e i tratti volutamente anziani sono un rimarco dell’anno vecchio ormai in declino, è un qualcosa di prossimo ad un processo di morte, così come i vestiti consumanti, le calze rotte e le scarpe bucate. Rappresenta, insomma, qualcosa arrivato allo stremo dell’essenza.

Infatti, verso questo periodo dell’anno sono tanti i rituali che prevedono il rogo di un fantoccio dalle sembianze di vecchia: un po’ perché è presente ancora la memoria di inquisizione dell’inconscio collettivo e un po’ per l’umano bisogno di lasciare andare il vecchio. Il fuoco ne purifica l’essenza come ti ho parlato qui

In molte parti d’Italia, l’uso di bruciare o di segare in pezzi di legno un fantoccio a forma di vecchia (in questo caso pieno di dolciumi) rientrava invece tra i riti di fine Quaresima. Cosa analoga avviene nel Salento con il fantoccio della Caremma addobbata con i suoi simboli iconografici che ricordano le antiche Moire. In quest’ottica, anche l’uso dei doni assumerebbe, nuovamente, un valore propiziatorio per l’anno nuovo.

Le gonne lunghe e rattoppate rappresentano il potere del femminile e la sua ricchezza che, nonostante i dolori e le problematiche umane riesce sempre a ‘rattopparsi’ e ricompattarsi.

La calza è un elemento moderno che ha sostituito i sacchi di iuta che rappresentano i doni che l’anno vecchio ci ha regalato e quelli dell’anno nuovo che arriveranno.

Il carbone è il simbolo di ciò che è stato bruciato; conservarne un pezzo significa onorare il passato e riconoscerlo come tramite per il presente, te ne ho parlato qui.

tradizione della befana

La Befana: significato esoterico

La tradizione della Befana è ciò che ne rimane degli antichi culti legati alla Madre e dei riti e miti legati all’agricoltura e alla fertilità. Si dice che madre natura, dodici giorni dopo il natale, assuma le sembianze di una vecchia strega per farsi bruciare, perché stanca dopo un anno passato a nutrire gli umani. Dalle sue ceneri poi nasce un’altra madre natura, giovane e forte che nutrirà la terra nei 12 mesi successivi.

Lei rappresenta la ciclicità del femminile, la saggezza, la morte a servizio della vita che mai finisce ma cambia solo forma, i doni e i talenti che ogni anno ci regala, lei è simbolo di rinnovamento.


Hai visto come le credenze e i rituali siano antichi e radicati nel tempo? Sai che è così anche per l’albero genealogico? Anche l’albero ha il suo mito, cioè un racconto che si protrae di generazione in generazione e viene inconsapevolmente vissuto come vero. Ti piacerebbe approfondire i racconti del tuo albero? Scrivimi e ti aiuterò a scoprirli!


Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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