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In questo periodo dell’anno il tempo sembra scorrere sempre lentamente: è come se tutto si fermasse e i giorni diventassero quasi mesi. È normale, sono gli effetti del Sole in transito in Capricorno (adesso) e in Acquario (tra 10 giorni). Questi due segni sono dominati da Saturno, cioè Kronos, il dio del tempo ed è lui a stabilirne lo scorrere.

Tornare all’essenziale per ritrovare se stessi

È un momento in cui la terra è minimalista e ridotta all’essenziale. Non ci sono più foglie sugli alberi che ne ricoprano i rami, non ci sono più fiori sui prati che ne ammorbidiscano la durezza. C’è solo la materia nella sua essenza ed è proprio questo che è facile sentire in questi periodi.

Noi esseri umani siamo come delle grandi cipolle, composti da più strati uno sull’altro. Siamo biologicamente programmati a creare sovrastrutture nelle quali ci perdiamo durante il corso della vita. Perdiamo il radicamento, la concentrazione, ci sentiamo confusi, vivendo molto distanti da quello che siamo davvero.

Questa distanza è il Diavolo senza potere: lui parla di separazione dallo spirito ed è esattamente questo l’effetto delle sovrastrutture.
Irrimediabilmente veniamo chiamati più volte a sentirle crollare o a morire a noi stessi, lasciando andare strati su strati di illusioni e ogni volta ci avviciniamo sempre di più all’essenziale.
Quello che resta è il cuore con le sue verità, senza ciò che ci dicono che dovrebbe essere, senza status quo o diktat imposti da altri.

senso di vuoto interiore

Senso di vuoto interiore: è sempre necessario riempirlo?

Nella nostra vita quotidiana siamo stati abituati agli eccessi, all’esubero e al di più che riempie gli spazi interiori ed esteriori.

Ti è mai successo di fare shopping perché ti sentivi triste o vuota?

Il cosiddetto shopping compulsivo cela un significato molto profondo, una moderna sovrastruttura creata dalla nostra società.

Noi, infatti, siamo stati abituati a dover riempire per forza i vuoti senza sapere che il vuoto è già pieno.
Il vuoto è la dimensione dell’essere, è lì che risiede la nostra anima. Fa paura perché il nostro cervello rettile collega il vuoto ad un senso di solitudine, inteso come assenza di un branco che ci protegge e, quindi, sopravvivenza a rischio. Inoltre, il vuoto ci riporta ad una mancanza di forma apparente che dà l’illusione di scomparire, mancare, dissolversi.

Il vuoto lo si può riempire con il respiro, un respiro consapevole e mirato, come quello delle meditazioni guidate. È proprio lui il mezzo migliore per arrivare all’essenza delle cose!

Restare connessi all’essenziale ci permette di comprendere i nostri veri bisogni e rende tutto più semplice, nonostante la semplicità sia stata bistrattata dalla nostra società consumistica.

La semplicità intesa come povertà: un’eredità genealogica

Semplice può essere interpretato come povero. Povero letteralmente vuol dire ‘do poco di me al mondo’. Come spesso accade, anche questa lettura negativa è dettata da alcune memorie ancestrali presenti nell’albero genealogico: le guerre e le carestie vissute dagli antenati.

Chiunque abbia vissuto con persone anziane che hanno sperimentato la guerra in prima persona sa quanto per loro siano importanti le dispense piene di cibo, gli armadi pieni di vestiti che non usano, i mobili pieni di oggetti che non servono e tutti gli accumuli materiali. Si tratta di meccanismi che attuano per contrastare i ricordi della guerra. Molto spesso capita che colleghino tutto ciò che è ‘poco’ ai ricordi di carestia vissuti durante la guerra, anche un semplice mobile lasciato vuoto o una parete lasciata spoglia gli attiva quelle memorie.

tornare all'essenziale

La semplicità come mezzo per riconnetterci a noi stessi

In realtà semplice vuol dire facilmente comprensibile sia per noi, che per gli altri che per la vita stessa.

Hai mai fatto caso che quando esprimi dei desideri o hai le idee chiare (cioè semplificate, senza giri di parole) è più facile raggiungere i traguardi e ricevere doni dalla vita?

Ricordo che quando ero appena arrivata a Londra e passeggiavo per le prime volte tra le strade vedevo case che erano strutturate in modo diverso da quelle che avevo visto e ogni volta dicevo: “ok, io vivrò in una casa al di sopra di un negozio, oppure vivrò in una casa in un seminterrato, o vivrò in un grattacielo, o vivrò in quella zona piuttosto che in un’altra”. Ebbene sì, ho vissuto in tutte le case che avevo puntato, senza nemmeno cercarle di proposito.

Questo accade perché la semplicità riconnette alla nostra essenza, a ciò che siamo davvero e a ciò di cui la nostra anima ha bisogno.

Lo sai che esiste uno strumento molto potente che ti aiuta a rendere più semplici quelle situazioni che pesano nelle tua vita? Si tratta delle costellazioni familiari, un mezzo per giungere all’essenza delle cose, così da comprenderle e riuscire finalmente a dargli il ruolo che meritano senza rimanerne sopraffatti.
Se vuoi saperne di più scrivimi, così potrò studiare la soluzione migliore per te!

Disclaimer
Io sono un’operatrice olistica e mi occupo di spiritualità, energia e anima. Il mio lavoro si concentra esclusivamente su questi tre aspetti dell’essere umano.
Nessun servizio o percorso di cui parlo in questo sito sostituisce in alcun modo il lavoro medico sanitario o psicoterapeutico.

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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