‘L’ordine viene prima dell’amore. Senza ordine l’amore diventa cieco, detto anche amore ignorante perché ignora completamente le conseguenze del suo agire. Senza ordine non può esserci amore’ cit- Bert Hellinger
Questa citazione è stata la freccia che ha risvegliato in me verità molto profonde. Ho il Sole in Vergine e uno Stellium in Leone, quindi la gerarchia, l’ordine e ‘lo stare ognuno al proprio posto’ è un bisogno viscerale che mi appartiene da sempre. Sono nata con il cervello sistemico e quando ho scoperto le Costellazioni Familiari ho anche capito a cosa mi serviva questa caratteristica.
La settimana scorsa ti ho parlato di Hellinger e della sua scoperta riguardo al bisogno dell’amore di seguire determinati ordini per poter fluire in modo cosciente e costruttivo. Le difficoltà che incontriamo nella nostra vita sono date dall’infrazione inconscia a questi ordini che viene chiamata Amore Cieco. Gli ordini sono tre: ordine di appartenenza, ordine di equilibrio e ordine della gerarchia sacra

Ordine di appartenenza: il concetto di irretimento
Ogni essere umano che è stato concepito in un sistema familiare ha diritto di appartenerci, la sua esclusione attiva l’amore cieco di qualche discendente che per compensare si sentirà in dovere di prendere il suo posto facendosi carico del suo destino, cioè irretendosi. L’irretimento è anche a favore della guarigione genealogica perché è un modo per portare alla luce i segreti, i non detti e i non visti che sono tutto ciò che crea nodi e blocchi energetici nel sistema familiare. L’esclusione, inoltre, crea ciò che Hellinger ha definito ‘irretimenti’, cioè l’identificazione inconscia di un discendente con un antenato.
Quindi, chi fa parte del nostro sistema familiare in termini di Metagenealogia e Costellazioni?
- Noi, i nostri fratelli sia vivi che morti precocemente, oppure nati morti, abortiti volontariamente o spontaneamente, adottivi o dati in adozione;
- I nostri genitori, i loro fratelli vivi o morti precocemente, nati morti, abortiti volontariamente o spontaneamente, adottivi o dati in adozione;
- I precedenti partner dei nostri genitori;
- I nonni (i loro fratelli se hanno avuto destini particolari);
- I bisnonni.
- In più, ne fanno parte coloro che hanno creato gravi torti o grandi benefici al sistema come, ad esempio, gli assassini o qualcuno che ha regalato cospicue somme di denaro a un membro del gruppo facendo sì che migliorasse la qualità di vita del sistema.
Citando Hellinger:
‘Nessun bambino è difficile. È il sistema familiare ad essere difficile, qualcosa nella famiglia non rispetta l’ordine. Il principale disordine all’interno della famiglia è l’esclusione di qualcuno. Cosa fa in questo caso un bambino difficile? Guarda coloro che sono stati esclusi. Non appena gli esclusi vengono nuovamente integrati il bambino si libera di un peso. Ad esempio, ho osservato che i bambini cosiddetti monelli o irrequieti guardano un morto che viene ignorato dalla famiglia. Per questo ho pronunciato la frase di cui molti si meravigliano: tutti i bambini sono buoni. Il fatto che siano buoni è dimostrato dalle rappresentazioni delle costellazioni familiari. Ho fatto un’aggiunta a questa frase: anche i loro genitori lo erano da bambini. I genitori da bambini guardavano spesso qualcuno, in particolare quei genitori che consideriamo difficili, sono bambini che guardano una persona esclusa. Spesso non sono disponibili per i loro figli perché guardano un’altra persona.’
L’esclusione dall’albero genealogico
Ci sono diversi motivi per cui avviene un’esclusione: paura, dolore, oblio, rimozione e condanna morale.
La paura è mossa da quei destini che possono essere ripetuti da altri discendenti, come ad esempio i suicidi. Accade spesso che quando qualcuno compie quel gesto, il restante gruppo non ne parli facendo celare il silenzio che diventa ‘non-detto’, succede perché si ha paura che altri discendenti possano imitarlo. Questo diktat arriva dall’albero genealogico che di quei suicidi ne ha fatto un racconto proprio, però è deleterio perché un discendente è attratto proprio da ciò che non viene detto, ricordi Coco?
Il dolore è dovuto ai nodi irrisolti degli antenati nei confronti di alcuni eventi definiti traumatici, ad esempio un grave lutto. In passato non avevano a disposizione nessun tipo di sostegno psicologico perciò erano obbligati a tacere di fronte al dolore creando il ‘non-detto’. Questo dolore arretrato crea dei blocchi nella coscienza che richiamano i discendenti come le sirene di Ulisse.
L’oblio e la rimozione sono dettati dal tempo. Prendiamo ad esempio la sorella maggiore del bisnonno che è morta da piccola, probabilmente viene esclusa perché è passato tanto tempo ed è stata dimenticata.
La condanna morale accade quando un membro infrange la morale del gruppo creando vergogna; ne sono esempi l’omosessualità, i figli nati fuori dal matrimonio, i figli illegittimi, le ragazze madri o le donne rimaste incinte in seguito a stupri.
Questo ordine viene ripristinato durante una costellazione familiare reintegrando l’escluso e mostrando questa immagine al cliente in modo tale che il suo sistema acquisisca una nuova informazione. Così facendo viene riprogrammato l’assetto familiare.

Ordine della gerarchia sacra: l’amore tra generazioni
Il secondo ordine stabilisce che chi è nato prima viene prima rispetto a chi è nato dopo. I genitori sono grandi a confronto dei figli e sono piccoli rispetto ai loro genitori, i nonni sono grandi rispetto ai nostri genitori, ma sono piccoli rispetto ai loro genitori e così via.
Spesso accade che un genitore non riesca a rendersi conto di essere antenato e un figlio si senta spinto a dovergli fare da genitore, questa si chiama genitorializzazione e ha conseguenze pesanti per il figlio. Questo accade per compensazione, è parte del pacchetto rettile il bisogno di avere un leader a capo del branco, qualcuno che sia più grande e che protegga i più piccoli. Quando un genitore non è in grado di esserlo l’amore cieco del figlio e il senso di debito per aver ricevuto la vita faranno sì che i ruoli si capovolgano. Spezzando questo equilibrio si avranno effetti collaterali in altri settori della vita: relazionale, economico, professionale e via dicendo.
Per ripristinare questo ordine si lavora sulla gerarchia in costellazione rendendo forte l’antenato radicandolo e, se il sistema lo permette, sciogliendo il nodo che bloccava la forza dell’antenato stesso. Il nuovo ordine si attiva quando il discendente accetta e si rende conto di essere più piccolo dei suoi genitori e di chi li ha preceduti. Sentendosi piccolo ritorna al proprio posto e da lì riceve tutta la forza necessaria per poter compiere il suo destino. Così facendo si diventa umili e si riesce a lasciare andare ciò che non ci appartiene. Il nostro posto nell’albero genealogico è il nostro posto nel mondo.
Ordine dell’equilibrio: dare e ricevere
L’ordine dell’equilibrio stabilisce che gli antenati danno con amore e i discendenti ricevono con gratitudine. È molto simile all’immagine di una cascata: i grandi stanno sopra e i piccoli sotto. Il flusso va in questa direzione e non può essere invertito. Nel flusso arriva la vita e prosegue oltre i figli, qui arrivano amore, sostegno, benedizioni, talenti, doni, potenzialità e qualche nodo energetico. Ma, riflettiamoci bene, nodo è l’anagramma di dono.
Quando ci siamo incarnati e abbiamo deciso di ricevere la vita, almeno fisicamente, in lei abbiamo preso tutto, quindi, il bene e il male sono concetti inutili. In ciò che definiamo male ci abbiamo trovato le sfide che hanno temprato le nostre ossa e ci hanno messo in viaggio tra le sirene di Ulisse e i tesori di Ade, ci hanno resi forti e hanno demolito il concetto catastrofico di morte che regna in Occidente permettendoci di morire e rinascere ripetutamente.
Per cui sì, nel flusso c’è tutto, anche se non sempre lo vediamo e spesso cambiamo i nomi alle cose. Durante una costellazione questo ordine viene riprogrammato simultaneamente alla gerarchia perché si riceve tutto quando si riconosce il proprio sacro posto all’interno del sistema familiare.
Individuando questi ordini Hellinger ha demolito uno dei più grandi luoghi comuni sul rapporto tra genitori e figli: ‘ogni genitore è disposto a fare di tutto per il proprio figlio’, questo non sempre è reale, mentre la frase invertita è sempre valida ‘ogni figlio è disposto a fare tutto per i propri genitori’ perché da loro ha ricevuto la vita e si sente in debito.
Questo senso di debito crea la fedeltà e un legame di amore immenso chiamato anche ‘pensiero magico’, cioè la parte bambina di noi che di fronte alle difficoltà del genitore, ci spinge a viverne le stesse difficoltà credendo di poterlo salvare o alleggerire.
Inoltre, Hellinger definisce ‘buona/cattiva coscienza’ gli impulsi dettati dalla coscienza individuale. Seguendo la buona coscienza seguiamo le regole nascoste del nostro sistema familiare che spesso non sono in linea con il nostro destino, quindi ci allontanano dalla felicità, mentre quando seguiamo la cattiva coscienza agiamo per noi stessi spezzando le catene di ripetizioni, evolvendo sia noi che il nostro albero genealogico.
Vuoi spezzare la catena? Scrivimi e studiamo insieme il tuo albero genealogico.
Disclaimer
Io sono un’operatrice olistica e mi occupo di spiritualità, energia e anima. Il mio lavoro si concentra esclusivamente su questi tre aspetti dell’essere umano.
Nessun servizio o percorso di cui parlo in questo sito sostituisce in alcun modo il lavoro medico sanitario o psicoterapeutico.