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Se mi segui da un po’ sai che ricevo molte domande su argomenti così complessi e affascinanti come quelli di cui mi occupo. Oggi ho deciso di raggrupparne alcune sulle costellazioni familiari e rispondervi piano piano.

Percepire sensazioni altrui a distanza: com’è possibile che quando uno dei nostri parenti sta male noi lo sentiamo e sogniamo?

Rispondo volentieri a questa domanda perché mi affascina e perché ci sono passata un’infinità di volte, quindi so come ci si sente. È una risposta basata per lo più su un parere personale e sulla mia esperienza professionale. Io ti direi che qui andrebbero presi in considerazione due punti: un’eventuale ipersensibilità e il movimento sistemico in atto.

L’ipersensibilità

Il primo punto crea molta confusione: molti pensano che essere ipersensibili significhi solo essere molto emotivi, in realtà l’ipersensibilità ha a che fare con la struttura biologica del cervello che è strutturato a cogliere, sentire e registrare un maggior numero di stimoli in un tempo più ristretto rispetto alle persone “normo”-sensibili. 

Ti faccio un esempio: io e un mio amico eravamo in treno, di ritorno da Pesaro, dove partecipammo a una cerimonia di purificazione energetica. Io ero più abituata di lui perché ne avevo già fatte, lui ebbe un gran risveglio di sensibilità, tanto da percepire molte più sottigliezze rispetto al solito. In treno c’erano delle ragazze che parlavano dei fatti loro, non sentivo cosa dicessero. Il mio amico continuava a dirmi che da loro veniva fuori tantissima negatività, brontolio e lamentele.

Lui scese prima di Milano e quelle ragazze cambiarono di posto, avvicinandosi a me. Aveva ragione il mio amico: erano di una lagna unica, la loro conversazione era una cantilena insostenibile tanto che dovetti cambiare posto.

I movimenti sistemici e i malesseri

I movimenti sistemici e i malesseri

Ricordiamoci che siamo foglie dello stesso albero: cambiano i rami ma la struttura che ci unisce è la stessa. Ogni singolo malessere ha una chiave di lettura energetica e simbolica (di questo la medicina cinese e quella indiana ne sono maestre!) e dobbiamo ricordare che ogni simbologia è anche metafora di un racconto genealogico. 

Quando un membro della nostra famiglia sta male, in un modo o in un altro, potrebbe anche raccontare di una metafora genealogica in atto e se quel suo malessere ci coinvolge forse dovremmo vedere un po’ come siamo messi noi all’interno del nostro albero. Vanno visti gli ordini dell’amore che sono stati infranti e vanno studiate le storie e le energie presenti. Quando ci sono questi movimenti è come se l’albero tremasse e ogni foglia ne risentisse.

Ricordiamoci che i sogni e le costellazioni familiari hanno la stessa texture e quando le facciamo, o facciamo meditazioni guidate, entriamo in contatto con la stessa sostanza. Consideriamo, poi, che dormendo non abbiamo difese razionali e le cose emergono più nitidamente.

Fino a quale generazione si può risalire con le costellazioni familiari?

Colgo l’occasione di questa preziosa domanda per ribadire un punto a me chiave: con le Costellazioni Familiari non si fanno ricerche genealogiche. Comprendo bene il bisogno di conoscere le proprie origini, la propria provenienza e il proprio racconto primigenio, ma non è questo lo strumento adatto. Quando svolgiamo il rituale costellativo e “attiviamo il sistema” quello che si attiva riguarda un numero imprecisato di generazioni ed essendo un lavoro energetico, diviene complesso contestualizzare con precisione matematica.

Ti faccio un esempio: arriva da me Ginapina e mi dice che da bambina ha sempre sognato una bambina che prima c’era e poi non c’era più. I genitori negano l’esistenza di altre sorelle e non ci sono dati certi della presenza di questa bambina. Con questo non vuol dire che Ginapina mi stia prendendo in giro o che la sua famiglia le stia nascondendo qualcosa. Se ha un’immagine di questa bambina che c’è ma poi non c’è più, probabilmente questo fa parte del suo sistema familiare, ma magari si tratta della sorella minore del trisavolo morta da piccola, della quale ci si è razionalmente dimenticati per via del passare del tempo ma della quale ne è rimasta traccia nel campo energetico di quella famiglia

È difficile contestualizzare perché c’è un funzionamento del sistema del quale in pochi tengono conto: ha la tendenza a prendere qualcosa di vecchio (la sorella del trisavolo) e appiccicarlo su qualcosa di nuovo (l’immagine di Ginapina e della bambina che c’era ma non c’era più). Hai presente due vecchie fotografie che si incollano tra loro? Ecco, il sistema fa un po’ così.

Fino a quale generazione si può risalire con le costellazioni familiari?

Quali informazioni ottenere da una costellazione familiare?

Molto spesso arrivano da me persone che hanno già fatto parecchie costellazioni e me le raccontano come se fossero dei film: si vede il nonno che in guerra ha conosciuto un’altra donna con la quale ha avuto altri tre figli, la bisnonna che amava un garzone di passaggio etc. come fanno i miei colleghi a vedere cose così precise? Non ne ho idea. 

Non dico che sia sbagliato, dico che le persone vengono da me con già un carico di immagini depotenzianti che non aiutano il flusso energetico del benessere. In che modo creare altre immagini che appesantiscono potrebbe essere d’aiuto?

A questo punto, quello che farei io sempre prendendo Ginapina come esempio,  sarebbe chiederle un disegno dell’albero genealogico così da comprendere come mai l’immagine di questa bambina le arriva così insistentemente. Andando per ipotesi, se facessimo una costellazione su questa bambina magari potremmo vedere il forte dolore dei quadrisavoli per la perdita della figlia e la loro fatica a sostenere la sofferenza: riprogrammiamo questa immagine e andiamo avanti. Cosa mi servirebbe, ad esempio, ipotizzare i momenti antecedenti o successivi al suo passaggio?

Simboli e archetipi nelle costellazioni familiari 

Dopo aver precisato questo punto, voglio approfondirtene un altro che secondo me merita attenzione: durante una costellazione familiare, oltre ad essere inseriti in campo i vari membri possono anche essere inclusi i simboli e gli archetipi. Ad esempio, “l’antenata più forte dell’albero” è un simbolo e mi aiuta a fare un lavoro più pulito senza il rischio di creare nuove immagini che non ci servono.

D’altronde sia la psicogenealogia che la metagenealogia vedono alcune dinamiche come ripetizioni, cioè situazioni ed eventi che si ripetono più volte nella storia di un albero, i motivi sono ampi, li abbiamo già visti e li rivedremo. 

Le dinamiche che posso dirti essere ripetitive sono: figli illegittimi, ragazze madri e omosessuali. Quando mi arriva una tematica del genere, magari vissuta direttamente dalla persona che ho di fronte, io so già che in quell’albero è già successo altrove.

Ti posso parlare di Teresa: era figlia illegittima di suo padre, quindi figlia di ragazza madre. Aveva sofferto molto per non essere stata riconosciuta dal padre e lo stato di madre single per sua mamma era fonte di agonia e terrore di giudizio morale. Abbiamo lavorato un pochino sull’albero per far sì che la pesantezza di questa immagine si scaricasse e in questo arco di tempo era venuta a mancare una prozia ultra centenaria e Teresa con altre cugine si stavano occupando di svuotarne la casa. 

In una scatola di ricordi di famiglia era emersa una lettera di Giuditta, una sorella del bisnonno di Teresa. Questa antenata era sempre stata raccontata come una donna inacidita da una delusione d’amore che venne mandata in convento perché rimasta zitella. Nella lettera, invece, c’era scritto che Giuditta rimase incinta di un uomo che non volle prendersi le responsabilità e, visto lo scandalo che una gravidanza extraconiugale avrebbe creato all’epoca, la mandarono in convento.

La dinamica mi risulta ovvia: la madre di Teresa probabilmente si era irretita con Giuditta, tanto da avere un destino simile e seguire lo stesso movimento. Invece, Teresa, oltre ad avere addosso il proprio dolore per la dinamica con il padre, vissuta come abbandono, aveva con sé anche il dolore di chi prima di lei ebbe quel destino.

L’aver recepito questa informazione ha messo in ordine molte cose!

Simboli e archetipi nelle costellazioni familiari 

Amico invisibile e paure varie nei bambini: il disegno spontaneo dell’albero può darci una risposta?

Bellissima domanda. Per me i bambini sono la bussola di orientamento del sistema e di loro te ne ho parlato qui. Però io preferisco lavorare solo con gli adulti.

I bambini sono frutti dello stesso albero dei genitori e le dinamiche emergono bene anche dal disegno dei genitori, piuttosto chiederei sia al padre che alla madre di farne uno e da lì valutare.

Se per caso il bambino stesse vivendo una dinamica complessa, ad esempio il mostriciattolo sotto al letto, l’amichetto invisibile che è un po’ troppo presente, un problema ricorrente o qualcosa di questo genere, gli farei disegnare direttamente il problema (mostriciattolo etc) così da comprendere la simbologia in atto.

Accadde una cosa simile quando una donna andò da Anne Anceline Schützenberger, donna pilastro della psicogenealogia, perché la figlia aveva incubi e asma in un determinato periodo dell’anno. La Schützenberger si fece spiegare bene la tipologia del sogno e la bimba le parlò di un mostro con il naso a proboscide che la inseguiva. Glielo fece disegnare ed emerse un uomo con la maschera antigas. Poi scoprirono che degli avi morirono nelle camere a gas nel periodo dell’anno in cui la bimba aveva l’asma notturna.

Non lavoro direttamente con il bambino perché non sono qualificata per farlo. Ma possiamo lavorare da un punto di vista energetico con i genitori come ti ho appena spiegato.

Se hai altre domande o curiosità sulle costellazioni familiari ti consiglio di leggere anche questo articolo oppure scrivimi.

Disclaimer
Io sono un’operatrice olistica e mi occupo di spiritualità, energia e anima. Il mio lavoro si concentra esclusivamente su questi tre aspetti dell’essere umano.
Nessun servizio o percorso di cui parlo in questo sito sostituisce in alcun modo il lavoro medico sanitario o psicoterapeutico.

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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