È da un po’ che non faccio qui nel blog il punto della situazione sui luoghi comuni e i falsi miti da sfatare.
Così oggi ho deciso che è arrivato il momento di fare chiarezza su altre convinzioni che mi sento ripetere spesso. I primi tredici falsi miti li trovi qui.
Quando leggere i Tarocchi? Sono di cattivo umore in questo periodo, questo stato d’animo influenzerà il consulto?
No. Cioè, non influenza in alcun modo il responso delle carte perché sono io che ho in mano il mazzo e guido la lettura facendo sì che il messaggio in codice dato dai Tarocchi venga tradotto nel miglior modo possibile. È normale che ci si rivolga ai Tarocchi per lenire stati d’animo difficili come ansia, periodi di difficoltà. Semmai, l’aver avuto una pessima giornata potrebbe influire sul modo in cui interpreti quello che ti dico.
Ti faccio un esempio: vuoi un consulto per veder la tua situazione sentimentale appena dopo aver avuto una discussione con il tuo compagno, le carte nel consulto ci parlano di un problema comunicativo, ma sei ancora troppo arrabbiata con lui per riuscire a cogliere l’informazione utile a sciogliere la situazione. In questo modo rischi di restare troppo in quella che è la parte di responsabilità del tuo compagno e non ti focalizzi su di te che di fatto mi chiedi il consulto.
Tarocchi e relazioni di coppia: Ieri ho litigato con il mio moroso perché sono gelosa, che faccio?
E io che ne so?
Ricevo spesso messaggi di questo genere e la mia risposta è sempre una: come puoi pensare che io, senza conoscere né te, né il tuo compagno, né la vostra situazione o il vostro albero genealogico, né con una stesa di carte davanti, possa risponderti?
Mi hai per caso presa per l’oracolo a gettoni che ha la risposta pronta per ogni domanda?
Non vivo dentro la testa o la coscienza di nessuno e non prendo decisioni al posto di nessuno né come tarologa, né come counselor e facilitatrice in costellazioni familiari. Quello che offro, semmai, serve per far sì che ognuno possa avere gli strumenti e decidere ciò che è meglio per sé.
Capisco lo sbotto emotivo che porta a mandare certi messaggi, ma ogni tanto varrebbe la pena rileggerli prima di inviarli.

Come iniziare o purificare i Tarocchi la prima volta? Ci faccio un cerchio di sale?
Dipende.
Per chi si sta chiedendo cosa significhi questa domanda, lo spiego in breve: è usanza tipica quella di prendere confidenza con un nuovo mazzo di tarocchi prima di porgli domande e usarlo per sé o per altri. La ritualistica si spreca sulle iniziazioni degli strumenti.
Personalmente, ho sempre ‘’pulito’’ i miei mazzi con gli incensi per poi lasciarli al chiaro di luna durante il plenilunio. Spesso ci ho anche dormito insieme, ma non ho mai fatto riti più elaborati e non saprei cosa dirti a riguardo perché il rito è un codice alfabetico che comunica all’inconscio e dobbiamo aver ben chiaro cosa vogliamo comunicargli e i racconti che ci portiamo dentro.
Cosa non fare durante l’eclissi? Leggere i Tarocchi, ora ti dico perché
Le carte sono un lavoro energetico e si basano molto sulla sensibilità di chi le legge. Di fatto, in quel momento, io sono un canale tra il mazzo e te. Durante le eclissi si muovono energie molto forti e per chi ha una sensibilità spiccata (ti ricordo che sono un’ipersensibile) è molto complesso anche solo prendere in mano il mazzo.
Solitamente, sono eventi che accadono poche volte in un anno e durano poco. Aspettare qualche ora prima di un consulto, oppure un giorno o due non ucciderà nessuno.
Perché fare più letture di Tarocchi sulla stessa tematica dà risultati molto diversi tra loro?
Ci sono molti fattori da considerare, qui sotto te ne elenco qualcuno:
- Esperienza, preparazione e competenza dell’operatore a cui ci si è rivolti
- Impostazione del consulto e della domanda
- Filosofia di pensiero seguita da chi legge i Tarocchi
Il primo punto parla della preparazione della persona a cui ci si rivolge: io leggo e studio tarocchi da sette anni, nei consulti offro anche una visione astrologica del momento attuale e metto a servizio del consultante anche altri strumenti (per questo non svendo le mie consulenze per pochi euro). Come me ce ne sono tanti altri, ma come in ogni lavoro c’è anche chi non è davvero così preparato.
È un po’ come il rapporto con il parrucchiere: ce ne sono molti, ma la qualità e il feeling che scatta con uno piuttosto che un altro è una cosa rara!
Per quanto riguarda l’impostazione del consulto e la domanda, dipende anche come la poniamo: se ripetiamo il consulto su una questione, non è detto che la domanda posta al mazzo sia la stessa. Ti faccio un esempio.
Pina litiga con Gino, a questo punto fa cinque consulti con cinque tarologi diversi, a uno chiede l’evoluzione del rapporto, all’altro cosa è accaduto perché si arrivasse a tanto, all’altro i sentimenti, all’altro altri dettagli etc. Ok che è la stessa questione, ma la domanda cambia, quindi cambia anche il responso!
La filosofia di pensiero di un operatore dice molto sul suo approccio alle questioni poste. Io, ad esempio, vedo tutto in chiave evolutiva. Non prevedo catastrofi, tragedie e cose del genere. Ma non posso di certo parlare per tutti.
Inoltre, dobbiamo ricordare anche che consultare i tarocchi è come scattare delle polaroid nel tempo-spazio. Come ogni macchina fotografica, captano il frammento colto in un certo tipo di situazione per questo non si avrà mai lo stesso identico scatto in due momenti successivi: cambia la luce, cambiano i soggetti immortalati (chi prima era nell’inquadratura ora è passato oltre, l’albero ha perso una foglia che ora giace a terra lì dove qualche istante prima non c’era nulla). Allo stesso modo se rifacessimo la domanda poco dopo e leggessimo seriamente il responso, forse avremmo lo stesso concetto ma di certo non avremo più la stessa sequenza di carte uscita precedentemente.

Quante volte posso fare la stessa domanda ai Tarocchi?
Ho appena fatto un consulto sulla tematica ‘x’, possiamo rifarlo?
Dipende. È cambiato qualcosa nella situazione che volevi vedere? Oppure, hai bisogno di approfondire altri dettagli a riguardo?
Nel senso, se abbiamo visto una questione lavorativa la settimana scorsa e oggi mi chiedi un nuovo consulto per rivederla senza che si sia smosso nulla non ha molto senso, guarda la domanda precedente!
Se, invece, ti sei dimenticata di chiedere alcune sfaccettature e hai altre domande è ok, possiamo assolutamente sentirci e approfondire.
Ho bisogno di sfogarmi, posso chiamarti per un consulto o entrare in Manipura?
No. A tutte e due le domande. Nessuno dei servizi che offro si chiama ‘sfogo libero’ oppure ‘sfogati qui’. Posso capire i momenti complessi che stiamo vivendo da mesi, posso comprendere anche il bisogno umano di uno sfogo, ma quello è il ruolo di un’amica, non il mio.
Nei miei consulti si parla di dinamiche, si cercano e mettono in luce quelle energie in atto in questo momento.
Non offro nessun servizio che non preveda l’utilizzo delle Carte e in cui tu fai la domanda, mi spieghi la situazione e io stendo i Tarocchi per leggere il loro messaggio.
A cosa servirebbe in termini evolutivi uno sfogo lasciato lì senza il suo contesto? Cosa pensi che ne sarebbe della mia vita privata se ascoltassi solo sfoghi h 24? Ogni tanto vale la pena riflettere.
Tu e i tuoi colleghi dovreste lavorare solo gratis o a offerta libera
Certo, questo accade nei villaggi remoti dell’Africa dove colui che ha la sensibilità e capacità di interrogare gli oracoli viene sostenuto e mantenuto dall’intero villaggio.
Qui non succede. Io non lavoro gratis perché non ne vedo il senso. Così come non offro il primo consulto gratuito. Mi sembra uno scrocco bello e buono. Di fatto, nessuno dei miei servizi è un bene di prima necessità.
Sai quando inizierò a proporli gratuitamente? Quando i dati ISTAT mostreranno un calo drastico nelle vendite dei grandi marchi. Quella sarebbe la prova concreta di una fortissima precarietà economica nazionale, altrimenti sconti e regali li riservo per occasioni speciali solo agli iscritti alla mia newsletter.