Noi donne sanguiniamo una volta al mese. O almeno così dovrebbe essere. Purtroppo, però, viviamo in una realtà che non tiene molto conto del significato del ciclo mestruale e di questo nostro funzionamento biologico. Così il bisogno di stare più riposate, tranquille e ferme durante quella settimana viene spesso boicottato sia dai ritmi di vita che dalla società stessa.
La parola mestruazione crea sempre disagio e noto bene la faccia dei miei interlocutori quando la nomino. Molto spesso sono stata invitata a cambiarne il nome perché quello originale è troppo diretto e crea fastidio. Siamo state abituate a chiamarle ‘le mie cose’, oppure a dire ‘non sto bene’, ‘sono impossibilitata’. Ma cambiare il nome alle cose non credo sia saggio. E lo confermano le disarmonie energetiche che viviamo durante questa fase del mese. Credo che il ‘riconoscere ciò che è così com’è’ vada applicato a tutto, mestruo compreso.
Per questo adesso sono qui a parlarti di com’erano viste le mestruazioni in tempi antichi, quali erano i rituali e perché erano così importanti. Analizzeremo, poi, i pregiudizi che ancora oggi le avvolgono e, infine, ti parlerò di signora Luna.
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Ciclo mestruale e fasi lunari
“Ho il ciclo”. Questo è ciò che più spesso mi sento dire, ma è inesatto!
Noi donne siamo cicliche e alterniamo ogni mese quattro fasi, così come la Luna e le stagioni:
– la mestruazione, che corrisponde alla Luna nuova e all’inverno,
– la preovulazione, che corrisponde al primo quarto di Luna e alla primavera,
– l’ovulazione, che corrisponde alla Luna piena e all’estate,
– la premestruazione, che corrisponde all’ultimo quarto di Luna e all’autunno.
Queste analogie tra mestruazioni e fasi lunari sono ciò che fanno della Luna il nostro simbolo per eccellenza. Sapevi che nei tempi antichi gli uomini calcolavano le maree e i tempi dell’agricoltura in base alle mestruazioni delle donne del villaggio?
Questa ciclicità è ciò che ci rende portavoce del ciclo vita-morte-vita che si perpetua in eterno. In noi c’è il potere di nascita, vita e morte, tre aspetti che non vivono separati, ma intrecciati tra di loro.
La nostra ciclicità è il mezzo necessario per concepire nuovi esseri umani, ma ha lo stesso impatto anche da un punto di vista simbolico. I nostri progetti di vita, infatti, sono come dei figli che noi incubiamo dentro i nostri cuori, per poi gestarli nella nostra progettualità e partorirli facendoli diventare reali. Alcuni muoiono durante il processo, ma è parte della natura. Non tutti i progetti e le idee che ci vengono in mente si concretizzano. Il normale andamento delle cose ci spinge a fare selezione naturale, oppure se ne attiva una propria utile a scremare il superfluo e permettere la vita solo all’essenziale.
Siamo noi che accogliamo e diamo la vita, ma siamo sempre noi che distruggiamo e dissolviamo con amore ciò che è tempo di lasciare a signora morte.

Il significato delle mestruazioni
Anche le nostre energie mensili crescono e decrescono insieme alla Luna. Questo può farci sentire in difetto nei confronti di una società basata sulla linearità maschile, ma in tutto ciò c’è anche un grande potenziale.
Tutto ciò che è ciclico accade nel nostro grembo che rappresenta la cura, la vitalità e il nutrimento. Nei tempi antichi parecchie statuine raffiguranti le dee venivano scolpite con pance abbondanti e fluttuanti, mentre ora la pancia deve essere rigorosamente piatta. Questo è un punto debole per parecchie di noi per cui è veramente difficile scendere a compromessi.
La verità è che non siamo state educate e non ci è stato concesso di accedere così automaticamente a queste informazioni. Anzi, tutto ciò che è stato possibile fare per tenerci un po’ lontane è stato fatto. Una sorte che ha toccato noi, ma prima di noi anche le nostre madri, le nonne e le bisnonne.
Potremmo distribuire le colpe di ciò all’infinito, più facilmente al patriarcato, ma io sono convinta che quella del patriarcato sia in parte una scusa. Da quella che è la mia esperienza diretta noto che sono le stesse donne ad aver quasi paura di queste informazioni e del loro significato profondo. Credo che siamo proprio noi a temere questo potere del femminile. Secondo me influisce tanto il fatto di essere così unite al ciclo di vita-morte-vita che ci vive nel corpo e per com’è vista la morte non ci sarebbe da stupirsi se la ripudiamo, soprattutto quando è simbolicamente in atto dentro di noi!
Ma questo ci toglie ogni forma di potere e ci rende difficile accettarci, tanto da arrivare ad invidiare gli uomini e la loro linearità che illusoriamente è più semplice da vivere.
Sangue mestruale sacro
Nei tempi antichi il sanguinamento mestruale era considerato sacro e di questo ce n’è traccia anche nei testi originali della Bibbia dove Dina, figlia di Lia e Giacobbe, dona il suo menarca alla terra in segno di fertilità, connessione e gratitudine. Erano tempi in cui le donne durante il mestruo si riunivano in tende rosse per auto celebrarsi, sostenersi e supportarsi a vicenda. Te ne parlerò più nel dettaglio nei prossimi articoli.
La sacralità del sangue mestruale veniva usata anche nei rituali che connettevano con il divino. Le prime a poter guidare queste rituali, che ora possiamo definire simili alle nostre messe religiose, erano proprio le donne, le sacerdotesse. Perché siamo noi donne ad avere la vagina, simbolicamente la porta verso il sacro. Tutto ciò che è vita è anche sacro, per questo la Yoni, la vagina, è sempre stata considerata sacra.
Quando gli uomini iniziarono ad avvicinarsi al sacerdozio in principio venivano evirati, ma essendo una pratica pericolosissima venne tramutata in femminilizzazione del vestiario facendogli indossare tuniche per renderli più simili alle donne. E di questo c’è ancora traccia nelle tuniche dei preti!
Inoltre, il calice che i preti innalzano e dal quale bevono il vino rosso, definito il sangue di Cristo, rappresenta una simbologia forte, legata all’utero. Il calice ne ricorda la forma, mentre il sangue è quello mestruale, considerato sacro perché è la morte che permette alla vita di manifestarsi.
Così come il gesto simbolico del prete di innalzare l’ostia verso il cielo: l’ostia rappresenta l’ovulazione e la sua forma tonda richiama appunto la Luna piena.
Tutto questo è il pacchetto ereditario dei tempi lontanissimi in cui il sangue mestruale veniva bevuto, usato per guarire, curare e fertilizzare le piante. Anche il Santo Graal è collegato al grembo materno e a tutta la sua simbologia.
Questo potere e tutta la sua forza e sacralità innate erano parte della quotidianità nei tempi antichi. Questo fa paura. Eccome se ne fa ai giorni nostri! Sentirci così potenti, con un corpo così fenomenale, capace di far nascere e distruggere idee e progetti. Quella Luna, così rotonda da rappresentare la ciclicità infinita che ci connette al divino, fa paura. Quindi è facile voler cedere questo potere, ma così facendo non riusciremo mai a conoscerci profondamente.

Perché c’è ancora paura delle mestruazioni?
Avere le mestruazioni implica anche l’attivazione di un archetipo molto potente che è stato demonizzato da ogni corrente di pensiero per secoli interi: la strega. Il senso stretto della parola strega significa ‘colei che è in grado di trasformare sé stessa’. E noi sappiamo che quella del mestruo è una trasformazione radicale e molto potente. Così, attiva tutti i diktat e le convinzioni presenti nell’inconscio collettivo che sono legate alla strega e che ritroviamo in varie idee e paure.
Pensa all’inquisizione cha ha creato l’idea di dover nascondere tutto ciò che è inerente alla strega. A questo aggiungiamo i dogmi religiosi che hanno storpiato la figura diavolo, attribuendogli un senso di impurità, la stessa sensazione che purtroppo ancora si prova pensando al sangue mestruale.
Senza tralasciare il dolore, un dolore fisico ma anche simbolico che ci ricorda un femminile spesso ancora troppo dolorante. Personalmente non credo mai ad un rifiuto del femminile in quanto femminile, ma credo più probabile il rifiuto delle memorie dolorose presenti in esso. E diciamocelo, la memoria dell’inquisizione è ancora abbastanza forte.
Come ti ho parlato qui l’inconscio non calcola il tempo come lo intendiamo noi, per lui ieri, oggi e domani sono tutti attuali, quindi ci sta che queste memorie razionalmente antiche per certi versi siano ancora presenti.
In particolare, l’inquisizione è stata per certi versi un genocidio del femminile da parte di un patriarcato in deficit che aveva troppa paura del femminile stesso e si è trasformato in carnefice.
Vivere le mestruazioni ieri, oggi…e domani!
Abbiamo appena visto come dal passato antico al presente attuale ci siano di mezzo gli abissi. Questo però non ci toglie il potere di guardare le cose da altri punti di vista. Sono sempre di più le donne che mi scrivono per dirmi che sentono il bisogno di rivoluzionare questa parte così importante della loro vita e questo mi riempie di orgoglio!
È davvero arrivato il momento di ritornare a prenderci cura del nostro giardino interiore simbolico. Non parlo di una cura medica e sanitaria, che va fatta nelle giuste sedi (affidandoci alle mani dei sacri medici che ci aiutano), ma parlo di un modo energetico e simbolico di maneggiare l’argomento mestruazioni.
Io stessa per anni provavo una sensazione di disagio anche solo a sentirne il nome!
Mia nonna materna ne parlava in silenzio tombale, quasi bisbigliando, perché ‘ai suoi tempi era peccato’. Ovviamente questo le è stato tramandato da sua madre che andava a lavare gli assorbenti nel silenzio più assoluto facendo attenzione a nascondere il tutto a chiunque. Questo ebbe un effetto collaterale molto forte su mia madre che ha vissuto disarmonie mestruali per buona parte della sua vita. Io non sono stata esentata da ciò: avevo un rifiuto talmente forte della mia femminilità che fino ai 18 anni mestruavo ogni 3 mesi nella migliore delle ipotesi. Le visite mediche mi davano esiti negativi ad ogni malfunzionamento biologico e non c’erano motivi per cui la mia salute mestruale dovesse essere così alterata.
Si è andato a regolarizzare nel tempo, quando mi sono trasferita a Londra, un cambio di vita che per me ha rappresentato un vero e proprio rituale di passaggio all’età adulta. Divenni adulta in tutti i sensi. Poi, grazie al mio percorso di studio sono riuscita ad avere maggior consapevolezza riguardo a ciò che mi accadeva.

Mestruazioni: cosa fare e cosa mangiare
Ora ho scandito molto meglio le mie quattro fasi basandomi sul mio ciclo: quando mestruo divento Temazcal, la capanna sudatoria creata dai nativi americani per permettere agli uomini di pulirsi dalle tossine, così come facciamo noi autonomamente ogni mese. La mia fase Temazcal è anche ‘la settimana fuori dal tempo’ dove mi dedico alla scrittura degli articoli, delle newsletter, accolgo le idee e i nuovi progetti (anche questo articolo e Manipura sono nati così 😉)
In quella settimana vivo i miei abissi così come sono: passando dalle lacrime di tristezza di fronte a una parte di me che se ne va, alla sensazione di caldo che mi dona il mio utero divenendo sacro. Disegno uteri e mangio pasta al pomodoro quasi tutti i giorni per familiarizzare con il sangue. Anche l’aver cambiato dispositivo durante le mestruazioni ha avuto un grande successo: ho abbandonato gli assorbenti usa e getta per passare ai lavabili. Il semplice fatto di lavare il sangue con le mani, vederlo scorrere e sentirlo andare via mi ha aiutata a rendere normale una cosa biologicamente corretta ma, per i vari diktat, considerata impura.
Che ne dici di migliorare anche tu il tuo rapporto con le mestruazioni e la tua ciclicità? Per aiutarti ho creato un ebook in cui ti presento la Luna del mese, le sue energie e un piccolo rituale per riconnetterti ad essa. È un regalo esclusivo per le iscritte alla mia newsletter. Tu ci sei?