Sai che mi piace essere chiara e limpida. Sole e Mercurio in Vergine nel mio tema natale mi spingono ad essere sempre più chiara, nitida e trasparente. Se sei qui saprai anche che non tratto argomenti facili da spiegare anche se tradurli in parole semplici è parte della mia missione.
Le costellazioni familiari affascinano ed emozionano solo a sentirle nominare. La mente razionale non sa cosa sono, ma la nostra anima le riconosce benissimo.
Nonostante non sia un argomento poi così diffuso porta con se diverse filosofie e alcuni falsi miti che ho smontato uno ad uno in questo articolo. Se hai già fatto costellazioni familiari ti sarà più semplice comprendere quello che sto per dirti, ma se non le hai fatte non preoccuparti, ma ti invito a leggere prima questo articolo dove ti darò un po’ di basi.
Oggi voglio fare luce su alcune di queste filosofie di pensiero per spiegarti quale ho scelto io e il motivo dietro a questa scelta.

Come mi sono avvicinata alle Costellazioni Familiari
Devi sapere che prima di iniziare la scuola di formazione in Costellazioni ne ero una fervida cliente. Ne facevo una dietro l’altra cambiando spesso facilitatore. Avevo la pretesa di farne una al mese perché da cliente pagante sentivo il diritto di poter avere quello che volevo dato che pagavo per averlo.
Mi è accaduto in quel periodo di conoscere costellatori che non facevano decidere ai clienti se costellare o meno ma decidevano loro chi costellare. Ai tempi non ne volevo sapere di questa metodologia perché la costellazione ha sempre il suo fascino e secondo alcune filosofie risolve tutto in una volta sola.
Dopo un anno di Costellazioni ho deciso di iniziare la formazione e mi sentivo carica e pronta ad essere costellata già al primo giorno di scuola. Le mie insegnanti, però, mi dissero che non era il caso di farmene una, dato che ero già energeticamente irritata in quel periodo. Rimasi di stucco perché l’idea che avevo era ‘più ne fai e meglio stai’. Mi fidai e rimasi lì tutto il fine settimana. E mi sorpresi nel sentire che in me si stavano sciogliendo così tante cose senza essere ‘costellata’. Mi stavo alleggerendo e iniziavo stare meglio restando ‘solo’ seduta ad osservare le costellazioni dei miei compagni fatte quel giorno e rappresentando alcuni ruoli.
Mi sono dovuta ricredere sul punto di vista dell’epoca e ammettere che nonostante tutte le costellazioni fatte fino ad allora non avevo risolto pressoché nulla. Sembrava tutto risolto per due o tre mesi e alla fine mi ritrovavo sempre punto a capo.
Allora ho messo da parte la mia cocciutaggine, la mia fretta cronica e il mio orgoglio e mi sono aperta a questo nuovo punto di vista. Per i primi otto mesi di scuola non ho costellato nessuno dei miei temi, ma ho partecipato alle costellazioni degli altri o le ho osservate mentre si svolgevano. Ti garantisco che in quei mesi ho sciolto molte più cose rispetto all’anno del ‘costella sempre e comunque’.

Perché sono io a scegliere se e chi costellare?
È un po’ come quando decidi di cambiare il colore dei capelli. Magari vuoi schiarirli di due o tre toni e non essendo del mestiere credi che sia necessaria una decolorazione totale. Poi il parrucchiere esperto ti dice che non è necessario procedere in quel modo perché basta ricorrere a metodi meno invasivi per ottenere un buon risultato.
Se non sei del mestiere è sempre utile affidarsi a chi quel mestiere lo fa e ti ispira fiducia dandoti tutte le motivazioni necessarie. Io sono un costellatore familiare, quindi ho i mezzi e gli strumenti per capire se oggi è il momento giusto per te per essere costellata.
Quando facciamo una costellazione cambiamo lo stato di coscienza del nostro albero, non lo alteriamo ma gli diamo una nuova immagine che va a destrutturare quella precedente.
Per fare ciò io ho bisogno del permesso del tuo albero. È un tecnicismo che ti spiego in parole semplici. Quando mi consegni il disegno del tuo albero io gli chiedo se posso costellare. Lo faccio come se fosse una persona vera e propria. Quando mi dà l’ok io sento il permesso di farlo attraverso sensazioni corporali piacevoli o immagini belle. Ad esempio, vedo fiumi di acqua limpida o i tarocchi più belli del mazzo.
Quando il tuo albero mi nega il permesso sento nel corpo percezioni poco gradevoli, quindi non avrebbe senso ignorarle.
Il tuo albero non nega il permesso per capriccio, ma lo fa per diversi motivi:
- Non sei ancora pronta per lavorare quella tematica specifica,
- Non è ancora pronto il tuo albero e il tuo clan d’appartenenza,
- Ci sono già dei movimenti in atto che stanno sciogliendo lo stesso nodo. Io, ad esempio, qualche mese fa avrei voluto che un mio collega mi costellasse una faccenda legata a mio padre. Si è rifiutato perché ha sentito un ‘no’ categorico provenire dal mio albero. Pochi giorni dopo, quella tematica che avrei voluto costellare si è sciolta da sola.

Quando NON fare una costellazione familiare
‘Non importa! Io voglio costellare lo stesso anche se il mio albero ti dice di no, tanto cosa può succedere?‘
Succede che la costellazione non arriva al nocciolo della questione.
Immagina la questione che vorresti risolvere come se fosse una cipolla: al centro ha un fulcro e tutt’intorno ha degli strati. Per arrivare al fulcro dobbiamo scartare con amore tutti gli strati esterni, altrimenti il risultato diventa fuorviante.
Ti faccio un breve esempio: mettiamo il caso che tu voglia costellare il tuo rapporto con il successo. Dobbiamo capire cosa intendi tu con ‘successo’. Cosa vuol dire per te? Essere ricca? Fare carriera? Essere ammirata da tutti? Essere corteggiata da una schiera di uomini? Avere donne come se piovessero?
Una volta definito questo punto possiamo entrare nel clou della questione. Facciamo finta che il tuo concetto di successo sia legato alla ricchezza finanziaria. Quindi presupponiamo che la tua situazione economica non sia quella dello zio Paperone. Qual è il tuo problema con i soldi? Fai fatica a chiederli? Quando guadagni un po’ di più arriva puntualmente un imprevisto che ti costa quello che hai guadagnato in più? Oppure non entrano proprio?
Ecco. Sappi che ognuna di queste domande e risposte contiene un intero mondo e se non facciamo dei lavori che ci aiutino ad arrivare al fulcro della questione sarà molto complicato arrivare ad attivare un movimento risolutorio della questione che ti sta a cuore.
Se ‘mettessimo in campo’ una questione un po’ vaga risicheremmo che nel campo il tuo albero associ questa questione a ciò che percepisce come più simile, ma non è detto che sia risolutorio.
Ops! La costellazione si è bloccata a metà.
Quando accade non è di certo colpa del costellatore e non è detto che sia un male che sia accaduto. Siamo sempre mossi dai tre livelli di coscienza di cui parla Hellinger e quello spirituale guida tutto, quindi anche in questo caso siamo mossi da qualcosa di più grande.
A volte quello che sembra non essere terminato in campo lo si termina nella vita reale. Il campo ha predisposto dei movimenti che una persona farà al di fuori e va bene così.
Io chiedo il permesso all’albero prima di lavorare perché quando è l’albero a concedermi di costellare so che la mancata conclusione è solo illusoria. Evidentemente quel gruppo e quella cliente hanno bisogno di questo passaggio per evolvere e non è detto che sia la conclusione della costellazione a detenere la soluzione animica.
Tutte queste valutazioni partono dalla nostra sacra mente ed è normale che le faccia. Ma la nostra anima sa già tutto. Io ho un’esperienza diretta di questo. Durante una costellazione non sono riuscita ad avvicinarmi a mia madre. In quel periodo non la vedevo spessissimo. Poche settimane dopo la costellazione è venuta a trovarmi e senza nemmeno accorgermene le sono corsa incontro!
Come vedi quello che sembrava incompleto da una parte si è concluso altrove.
Per arrivare ad una costellazione molto spesso ci sono degli step da fare che semplificano il lavoro.

Come prepararsi ad una costellazione familiare?
Il primo step è il disegno creativo dell’albero genealogico. È una tecnica molto potente che permette di fare una “radiografia” al tuo albero. Puoi disegnarlo o fare lo schema, scegli tu. Sarà l’inconscio a guidarti ed emergeranno tante informazioni preziose, tra cui quale ordine dell’amore è stato infranto nell’albero.
Lo leggeremo insieme e sempre insieme sceglieremo come ridisegnarlo. Quando scrivi i nomi dei membri all’interno dell’albero mi stai raccontando la gerarchia sacra che percepisci. Ridisegnare l’albero con una nuova gerarchia è già un modo per costellare. Il nuovo disegno lavorerà in modo autonomo e ti basterà osservarlo per qualche giorno. Potrai sentirti leggera o rinnovata, questo dipenderà da tanti fattori.
Oppure, possiamo lavorare anche studiando qualche rituale.
Ogni percorso è sacro e individuale, non c’è ricetta unica per tutti, scrivimi e vediamo insieme come potrai procedere al meglio!