Le costellazioni familiari sono state create da Bert Hellinger, psicoterapeuta, filosofo e teologo tedesco, agli inizi degli anni ‘80. Sono nate dopo una lunga ricerca fatta di studi e sperimentazioni di varie tecniche, tra cui la gestalt, la terapia sistemica, gli psicodrammi e tutta la psicologia transgenerazionale.
Hellinger è arrivato alle costellazioni dopo aver avuto delle intuizioni geniali, qui ti racconto le più importanti.
Il viaggio di Bert Hellinger in Africa, la prima intuizione
Hellinger, come ti ho anticipato, è stato un teologo tedesco e durante il suo periodo di seminario fu inviato in missione in Africa, nelle tribù zulù, come insegnante. Lì, entrando in contatto con le usanze del luogo, notò che tanti passaggi presenti nelle nostre messe cattoliche erano presenti anche nei rituali tribali. Questo lo ha portato a estendere il concetto di sacro a qualcosa che va ben oltre la religione. Tutto ciò che è vivo e che ci connette a qualcosa di più grande è sacro perché è la vita stessa ad esserlo.
Tra quei rituali ce n’era uno che vedeva coinvolte intere famiglie. Il villaggio si riuniva in cerchio e iniziavano a saltare, muoversi e compiere particolari coreografie. In alcune famiglie mancavano dei membri perché erano deceduti, quindi veniva chiesto ad altri abitanti del villaggio di entrare nel cerchio e rappresentare i membri mancanti. Ad esempio, in una famiglia mancava il fratello maggiore, allora veniva scelto un ragazzo che lo rappresentasse nel rito. In poco tempo questo rappresentante iniziava a sentire, percepire e muoversi esattamente come se fosse il membro mancante.
Questo evento aveva acceso una scintilla in Hellinger e lo aveva spinto a riflettere sul concetto di morte che abbiamo in Occidente. Siamo sempre stati portati a credere che fosse la fine di tutto ma gli eventi sopracitati hanno mostrato chiaramente che c’è un collegamento mistico e inspiegabile tra la dimensione dei vivi e quella dei morti. Qui non parlo di spiritismo, esoterismo o temi simili. Parlo di energia. Semplice e pura energia che andremo a conoscere meglio nei prossimi paragrafi.

Il ritorno in Germania e la scoperta della compensazione arcaica
Hellinger, mosso da una serie di questioni personali, decise, poi, di rientrare in Germania per approfondire i suoi studi psicoterapeutici. Erano anni particolari per la Germania perché la Seconda guerra mondiale era terminata da pochi decenni e la nazione era ancora devastata. Qui notò un altro fenomeno preoccupante: tantissimi ragazzi adolescenti morivano suicidi ed erano quasi tutti discendenti dei nazisti. A questo punto iniziò a maturare in lui il concetto di compensazione arcaica di cui parlo qui. Decise, così, di lasciare il seminario e approfondire questi studi.
Tempo dopo partecipò ad un workshop di terapia sistemica dove intere famiglie si presentavano e un relatore guidava una terapia di gruppo con l’intento di risolvere una tematica. Il membro di una famiglia non poté partecipare e il relatore chiese a un’altra persona di sostituirlo. La terapia era strutturata in modo tale che i membri comunicassero tra di loro con il relatore che guidava le domande e aiutava a prendere consapevolezza degli stati emotivi. Il membro che faceva da “supplente” riusciva a sentire e percepire i vissuti emotivi della persona che stava rappresentando. In quella stanza c’erano più di mille persone e fu solo Hellinger a notarlo. Tempo dopo questa scoperta ebbe anche una spiegazione scientifica: i campi morfogenetici.
Come funzionano le Costellazioni Familiari? La risposta è nei campi morfogenetici
Quando si parla di costellazioni familiari sorge spontaneo chiedersi come sia possibile che un discendente, o un rappresentante, riescano a percepire e vivere situazioni simili ad un antenato che non hanno mai conosciuto. Parte di questi accadimenti è dovuta ai campi morfogenetici sui quali il biologo Rupert Sheldrake ha svolto numerosi studi.
I campi morfogenetici sono reti energetiche invisibili che collegano tutti gli appartenenti allo stesso gruppo. Quando un membro registra una nuova informazione nella sua coscienza, questa poi viene trasmessa nella coscienza collettiva di quel gruppo e da qui tutti gli altri membri potranno accedere a quell’informazione, in un modo del tutto inconsapevole, finendo con il manifestarsi nella realtà di un altro tempo-spazio senza apparenti spiegazioni. È il concetto della famosa farfalla che sbatte le ali a Tokyo provocando un uragano in Oklahoma.
Questo fenomeno è stato osservato anche nel mondo animale. Una scimmia di un’isola giapponese iniziò a lavare le patate nell’oceano per poi mangiarle salate, tempo dopo un’altra scimmia di un’isola sudamericana fece lo stesso gesto. Considerando che le scimmie non hanno né Facebook né Instagram, com’è possibile che abbiano manifestato lo stesso comportamento senza forme di comunicazione dirette? Dobbiamo ammettere che siamo di fronte ad un fenomeno interessante che merita approfondimenti.
Quella dei campi morfogenetici è una linea di fili che sembra una moderna tecnologia Bluetooth, ma in realtà è arcaica. Rimette le cose al loro posto ridando importanza e sacralità al corpo e alle sue percezioni, al mondo invisibile e a tutto ciò che è oltre la mente e che è stato abnegato dalla società. Mi riferisco sia ai condizionamenti religiosi legati alle esigenze del corpo, soprattutto sessuali, e sia alle memorie collettive legate all’Inquisizione che hanno demonizzato archetipi sacri come la Strega e il Mago.

I campi morfogenetici introducono un concetto diverso di morte
Questi campi, inoltre, tolgono credibilità ai concetti di morte che abbiamo appreso in questa parte del mondo perché conservano le tracce anche di tutti i morti, senza distinguerli dai vivi.
In Occidente la morte è vista come fine e porta con sé l’umana paura di dissoluzione, annientamento, cancellazione ed eliminazione coatta storpiandone il vero significato. In alcune culture, invece, si dice che la vita e la morte siano gemelle siamesi e che sia signora Morte a girare il corpo di un bambino verso il collo dell’utero, predisponendolo verso signora Vita.
Quindi, questo cambia un altro paradigma e ci mette di fronte ad un altro sradicamento sociale: simbolicamente i morti vanno in cielo, mentre vengono seppelliti sottoterra. Gli antichi greci e romani e tante altre culture avevano dei rituali specifici a riguardo: quando si avvicinava la festa dei morti iniziavano a raccogliere il grano da custodire nelle anfore in attesa di distribuirlo nei campi perché credevano che gli antenati nutrissero i semi dal sottosuolo.
La morte fisica riporta il corpo nel grembo di Madre Terra, simbolicamente legato al grembo materno, il punto da cui tutto ha avuto origine, ma non porta con sé le tracce energetiche di ciò che è stato il passaggio
terreno di un’anima, non ne cancella gli irrisolti né i talenti. Essi rimangono latenti nel campo morfogenetico che, tra l’altro, è il collante invisibile di un albero genealogico.
Trasportando questo concetto in un sistema familiare possiamo vedere un bisnonno con una grande passione per la cucina e il suo pronipote diventare chef stellato, oppure una nonna arrabbiatissima per il tradimento del marito e una nipote che vuole divorziare perché è convinta che suo marito sia la personificazione del male sceso in terra.
Le Costellazioni Familiari perché si chiamano così?
Hellinger stesso non ha voluto indagare troppo la parte scientifica e razionale che riguarda le costellazioni per far sì che restassero incontaminate dai pensieri e dai ragionamenti che, si sa, distolgono l’anima dall’essenza. Però c’è un fattore interessante riguardo la scelta di chiamarle costellazioni familiari, nonostante non contemplino nulla di astrologico.
Le costellazioni astrologiche sono insiemi di stelle e conoscerle serve a capire la posizione delle varie stelle. Tracciando una linea immaginaria tra una stella e l’altra si comprende la forma della costellazione. Una costellazione familiare permette di comprendere la struttura invisibile di un sistema familiare seguendo le linee tracciate dai campi morfogenetici. Questa similitudine ha regalato il nome alle Costellazioni Familiari.

Fenomenologia: la “magia” delle Costellazioni Familiari
C’è un altro aspetto da chiarire quando parliamo di costellazioni familiari: nonostante nascano da uno psicologo non hanno niente a che vedere con la psicologia!
Durante le costellazioni, sia online che in presenza, si mette in scena un fenomeno, quindi tutta questa magia ha un nome diverso: fenomenologia.
Questa è la filosofia portante del metodo di Hellinger e significa lasciare che un contesto più grande influenzi ciò che viene messo in atto.
Le Costellazioni Familiari come si svolgono?
Ti faccio un esempio: Gino viene da me perché vuole analizzare meglio delle questioni in sospeso che ha con il padre.
Io metto in scena un rappresentante per Gino e uno per il padre. Mi siedo accanto a Gino e aspetto che l’inconscio del suo sistema familiare si attivi tramite i campi morfogenetici nei rappresentanti. Da lì a poco inizieranno a muoversi: magari uno dei due si siederà per terra, l’altro guarderà il soffitto e appoggerà una mano su un fianco.
A questo punto interrogo i rappresentanti chiedendo come stanno e cosa sentono: le loro risposte sono sempre chiavi verso nuovi mondi. Magari il rappresentante del padre dice di sentire freddo sulla schiena e quello di Gino dice di essere attratto da un punto preciso sul pavimento, allora io inserisco qualcun altro nel punto indicato da Gino e un altro rappresentante alle spalle del padre.
Mano a mano che il movimento prosegue arrivo all’origine genealogica, spirituale ed energetica della questione da risolvere.
Il padre è simbolo del maschile, ma per un certo piano di inconscio può essere letto come Dio o frainteso come destino, quindi se quell’albero genealogico ha degli irrisolti con il destino dovuti ad eventi antichi e tragici, può accadere facilmente che un discendente li sposti sulla figura paterna, creando così un nodo dove l’energia non fluisce.
Non è colpa di nessuno. Non ci sono giudizi in questo. Siamo ben oltre il bene e il male ed è da qui che tutto agisce.
Lascio proseguire la costellazione finché arriva un fulmine nella mia coscienza, come dice Hellinger, che mi fa comprendere cosa stia accadendo. A quel punto faccio dire delle frasi chiave ai rappresentanti che subito sentono l’alleggerimento e vado avanti finché l’armonia ritorna sovrana.
Questa messa in scena permette al fenomeno primigenio di esprimersi così da venire integrato e riprogrammato. A quel punto l’energia riprende a fluire e ciò che era stantio riprende a muoversi nella vita di Gino.
È il fenomeno che parla. Io ascolto.
Costellazioni familiari: risultati
Di quanto siano benefiche le costellazioni familiari ne parlo nella mia newsletter, dove ogni mese racconto le storie e le esperienze di alcune delle persone che seguono un percorso di costellazioni insieme a me (naturalmente lo faccio solo con coloro mi danno autorizzazione ed io ne cambio comunque i nomi per proteggerne ulteriormente la privacy, senza perderne il significato). Iscriviti per non perderle!
Disclaimer
Io sono un’operatrice olistica e mi occupo di spiritualità, energia e anima. Il mio lavoro si concentra esclusivamente su questi tre aspetti dell’essere umano.
Nessun servizio o percorso di cui parlo in questo sito sostituisce in alcun modo il lavoro medico sanitario o psicoterapeutico.