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È ricominciato settembre e ti confesso il mio amore spudorato per questo mese. Un po’ perché è il mio mese di nascita, un po’ perché, secondo il mio modesto parere, il nuovo anno dovrebbe iniziare dal primo di settembre vista la carica simbolica che permea il nostro post-vacanze.

È un momento in cui tutto ricomincia e questo mi fa venire in mente la sua similitudine con l’arcano del Matto di cui ti parlo oggi.

Il Matto nei tarocchi Rider Waite

Come mia consuetudine userò l’arcano presente nel mazzo Rider Waite dove viene raffigurato un ragazzo che cammina sull’orlo di un precipizio, con alle spalle un cielo giallo, i monti innevati, il sole bianco e un cane ai suoi piedi. Ha un fagotto e una rosa tra le mani. I colori dei suoi abiti sono vari, vanno dal giallo, all’arancio, al bianco e al nero mentre sul suo cappello c’è una piuma rossa.

carta tarocchi il matto

Questo arcano rappresenta l’incarnazione di cui ti ho parlato qui. È il momento in cui tutto ha inizio o fine. Infatti, è chiamato anche Arcano numero 0 perché rappresenta sia l’inizio del cammino terreno che il processo di disincarnazione.

Arcano Zero: perché si chiama così?

La parola zero deriva dall’arabo e significa vuoto. Il vuoto è una fase che tendiamo a dimenticare perché non ci è stato insegnato a cosa serve, eppure è la dimora dell’anima, è la casa della nostra essenza, è il luogo dove viviamo noi. È un punto senza maschere, lì dentro ci siamo noi e basta. Il vuoto è ‘casa Dio’.
Entrare in contatto con questo spazio così sacro ci permette di vedere i tesori dormienti, le gemme preziose che custodiamo senza saperlo e la nostra anima pronta ad accoglierci.

Ne abbiamo tutti paura, quindi tendiamo a riempirlo in mille modi, magari con i pensieri degli altri, con le distrazioni, oppure con ciò che è accaduto in passato. Tutti questi meccanismi, però, sbilanciano la nostra energia.

Arcano Zero il vuoto

Il vuoto è anche lo spazio sacro tra passato e futuro. Infatti, vedi come il Matto cammina vicino al precipizio senza preoccuparsi di cadere nel vuoto? Lui rappresenta l’innocenza e la purezza d’animo, ma è un’anima che ancora ricorda cosa c’è oltre, nello step prima dell’incarnazione, quindi non ha ancora sviluppato un forte ego che gli fa temere il vuoto.

Il Matto nei tarocchi: analizziamo insieme la carta

Alle sue spalle il cielo è giallo in segno di illuminazione, contatto con la parte più pura e incondizionata di sé, e determinazione. Anche le scarpe con cui poggia i piedi per terra sono gialle, in segno di incarnazione come atto di volontà cosciente.

I monti rappresentano sia la parte più evoluta di sé che la purezza d’animo di questo arcano. Infatti, la neve è di un bianco candido, così come lo sono il sole alle sue spalle, che non acceca ma sostiene delicatamente, la rosa bianca che porta tra le sue mani in segno di innocenza, alcune parti del suo vestito e il colore del pelo del cane.

Il cane rappresenta gli istinti primordiali ed era presente anche in quest’altro arcano. È l’inconscio, soprattutto quello familiare, che cerca sia di metterlo in guardia dai pericoli del precipizio, agendo nel tentativo di preservare la vita del discendente, che di distrarlo.
È l’inconscio che lo richiama a sé, lo fa sempre. Esserne consapevoli è un buon modo per accogliere la chiamata.

Il Matto, significato e interpretazione dei simboli

Sul suo cappello ritroviamo la stessa piuma rossa presente nella Morte e nel Sole ed è in questo arcano che quella piuma ha origine. È abbinata alla dea egizia Maat, il cui nome risuona simile alla parola Matto. Aveva il compito di pesare le anime disincarnate mettendole su una bilancia e usando una piuma come contro peso.

Se l’anima pesava più della piuma era perché aveva ancora troppi nodi da sciogliere, quindi veniva mandata nel mondo dell’Ade in attesa di una nuova reincarnazione. Altrimenti poteva procedere verso i luoghi più evoluti dell’esistenza cosmica.

Il Matto significato piuma rossa

Vedi, poi, il fagotto che ha tra le mani? Lì dentro ci sono tutte le memorie che un’anima porta già con sé. È parte del percorso terreno quella di disfare il fagotto e sciogliere, integrare ed evolvere ciò che ci siamo portati dietro da mondi lontani. Lì dentro ci sono anche le memorie del nostro albero che sono sempre affini con quelle della nostra anima.

 E tu hai mai “aperto il tuo fagotto” alla ricerca delle tue memorie e dei tuoi nodi energetici?
Le
costellazioni familiari sono qui proprio per aiutarti a riconoscerli e scioglierli. 

Infine, posiamo la nostra attenzione sugli abiti del Matto: presentano parti gialle, bianche, arancioni e nere. Questi colori rappresentano rispettivamente: il potere personale, la purezza, il piacere e il radicamento. Lui è venuto su questa terra per vivere questa esperienza e tutto inizia con lui che ancora deve radicarsi.
Il suo sguardo leggero, spensierato e stupito è quello di chi vede il mondo per la prima volta, senza la memoria di altre esperienza. La mancanza di paura di quel precipizio ne è la prova.

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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