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Negli ultimi decenni abbiamo assistito a grandi rivoluzioni sociali e uno dei settori che ne è uscito maggiormente mutato è stato quello relazionale. Abbiamo alle spalle generazioni di uomini e donne divenuti coppie per necessità e imposizioni familiari e politiche. Ora, invece, la relazione di coppia è divenuta evolutiva, cioè ha come obiettivo quello di spingerci a crescere di più come esseri umani. La struttura attuale dei rapporti di coppia vede l’altro come aiuto per conoscere e accogliere parti di noi e per riconnetterci con la nostra anima.

Se decenni fa le coppie nascevano come risposta ad un bisogno sociale di essere accettati e far parte di ciò che accadeva nel mondo, ora non è più così. Le anime si ritrovano mettendo in comune i rispettivi terreni interiori da lavorare.

Siamo tutte anime e la dimensione spirituale è fatta di amore assoluto. Una fusione totale con il tutto, dove l’amore è incondizionato. Portiamo questa memoria in questa vita e ricerchiamo quella sensazione. La sperimentiamo durante la nostra vita fetale, quando siamo in totale simbiosi con nostra madre, ma è una sensazione che ricerchiamo spesso, soprattutto in relazione con l’altro.

Vediamo, quindi, insieme la coppia dal punto di vista delle costellazioni familiari. Hellinger è stato un visionario e ha compreso cose apparentemente semplici che danno un grande aiuto energetico alle nostre relazioni.

perché le relazioni finiscono

Dare e ricevere nella relazione di coppia

Osservando gli ordini dell’amore vediamo come in un rapporto tra genitori e figli o antenati e discendenti siano i grandi a dare e i piccoli a ricevere. È così che l’amore cosciente fluisce libero tra una generazione e l’altra e riprogrammare quest’ordine è benefico per il nostro presente. 

Nella coppia, però, non funziona così perché qui i due partner sono alla pari, quindi grandi uguali. Non c’è un partner più grande dell’altro, e non parlo di età anagrafica ma di funzione simbolica. La coppia è fatta di persone alla pari che alla pari danno e ricevono all’interno della relazione.

Dare troppo e non ricevere niente

Se un partner dà e basta la relazione diventa tossica perché si sente svuotato energeticamente e si ritrova a ricoprire un ruolo genitoriale che non gli spetta nei confronti del compagno.  Allo stesso modo se un partner riceve e basta diventa un rapporto genitoriale dove simbolicamente è più piccolo nei confronti di chi dà.

L’equilibrio tra il dare e ricevere è molto importante e ogni coppia è un mondo a sé stante, quindi in grado di trovarne uno proprio.

Compensazione tra dare e ricevere: un equilibrio verso il più o verso il meno

Abbiamo detto, quindi, che in una coppia un partner dà un po’ e l’altro partner restituisce quel po’ in modo tale che il dare e ricevere resti pari e mantenga un equilibrio. Ti faccio un esempio pratico:

Io ti preparo il caffè = io do un po’
Tu metti in tavola le tazzine e lo zucchero= tu dai un altro po’
Risultato finale= abbiamo dato e ricevuto in egual misura.

Ricorda, però, che questo è solo un semplice esempio. Il fatto che in una coppia non ci sia l’usanza di apparecchiare una tavola simultaneamente non è indice di nulla. Ho usato questo esempio basilare e concreto per tradurti in parole semplici un concetto filosofico un po’ complicato.

Hellinger ha individuato questo ordine dell’amore tra uomo e donna definendolo ‘compensazione verso il più o verso il meno’.

Seguendo questo esempio, abbiamo dato e ricevuto tutti e due in pari livello e questo motiva entrambi a dare nuovamente qualcosa. In tal caso il dare va verso il più e rappresenta una spinta verso l’evoluzione perché ritornando alla pari con il dare e ricevere si è spinti a dare nuovamente.

È possibile, però, anche andare verso il meno e in questo caso portiamo il rapporto alla rottura. Ti faccio un altro esempio:

Io ti tolgo una cosa – tu me ne togli un’altra
Io te ne tolgo una ancora più grande – tu me ne togli una due volte più grande
E andiamo avanti finché non abbiamo più niente da toglierci e la relazione finisce.

Quando, invece, un partner non restituisce quanto ricevuto l’equilibrio si spezza.

Compensazione tra dare e ricevere

Quando l’equilibrio di coppia si spezza

C’è molto caos tra aspettativa e compensazione e le varie cazzate new age hanno contribuito a creare una confusione incredibile. Vediamo insieme la vera differenza con due semplici esempi:

Aspettativa: adesso mi scrive un tizio e mi invita a bere un caffè. Io, sulla base del nulla cosmico, mi aspetto che venga a prendermi con una carrozza, che mi porti sul Lago Maggiore e che mi offri una cena a cinque stelle portandomi in dono un diamante da mille mila carati. Questo non succede perché non ci sono i presupposti che accada, allora vedo la mia aspettativa infrangersi.

Compensazione: la mia amica soffre e io le sto accanto come e quanto posso. La consolo, la chiamo tutti i giorni e le offro il mio supporto finché non si riprende. Poi sta meglio e sono io ad avere bisogno di lei. A quel punto lei mi nega il suo supporto e io mi sento spiazzata.

Quella sensazione di spiazzamento è data dall’equilibrio infranto. Avendole dato più di quel che ho ricevuto ora mi troverei in una posizione di grandezza nei suoi confronti. Mi sentirei genitorializzata, magari con l’onere di dovermi prendere responsabilità non mie nei suoi confronti.

Ti starai chiedendo come mai abbia portato come esempio un’amica e non un fidanzato. Devi sapere che quello dell’equilibrio e della compensazione è un principio che non regola solo le relazioni romantiche ma qualsiasi relazione non genitoriale, quindi anche un’amicizia.

Dare un pochino e ricevere un pochino

Come in ogni cosa l’esagerazione non va mai bene e anche il dare deve essere commisurato alla situazione, fare gesti eclatanti non serve ai fini della legge di equilibrio, anzi potrebbe avere gli stessi effetti negativi del non dare.

Immaginiamo queste due situazioni: 

1) Tu mi inviti a cena e io porto in dono un dessert, o una vaschetta di gelato, oppure una pianta.

Abbiamo dato e ricevuto tutti e due a pari livello e ora siamo alla pari. Questo pareggio ci invoglia a continuare a dare e ricevere.

2) Tu mi inviti a cena e io mi presento con un televisore da 5000 euro in dono per te.

Ti sembra uno scambio alla pari? Quello che ti do io non ti sembra un po’ troppo per una cena? Come ti sentiresti?

Probabilmente spiazzata perché in fondo in fondo sai di non poter restituire quello che hai ricevuto. Inconsciamente magari ti arrabbieresti e ‘te ne andresti’, cioè il nostro rapporto subirebbe una rottura.

Chi riceve troppo se ne va. Non è sempre così e va contestualizzato in ogni situazione ma il rischio che questo accada è abbastanza alto.

L’equilibrio, per come ce lo spiega Hellinger, consiste nel dare un po’ e ricevere un po’. Tutti questi “un po’ “ messi insieme diventano “un tanto”.

Il padre delle costellazioni familiari, inoltre, afferma che: Quello di amare senza aspettarsi nulla in cambio è bello nelle favole. Ma nella vita reale, un amore maturo richiede un delicato equilibrio tra dare e ricevere, perché tutto ciò che non è reciproco è tossico.

dare troppo e non ricevere niente

Il maschile e il femminile che vivono in noi

In passato ti ho già parlato dell’energia maschile e femminile presenti in ognuno di noi. 

L’equilibrio tra queste due energie crea un matrimonio alchemico spirituale interiore. Si tratta di un concetto di unione energetica e sacra sul quale è bene portare l’attenzione. 

Se la sperimento e ne prendo coscienza, sento i due principi che mi vivono dentro, entrare poi in una relazione con l’altro sarà più semplice perché di base mi sentirò già ‘in asse’ e la relazione si baserà su sani principi di scambio. 

Siamo umani e va bene se le due energie non sono in perfetto equilibrio. Possiamo sempre lavorare per riequilibrarle e diventare sempre più consapevoli di come queste energie agiscano in noi.
Quando, però, i due principi hanno dei forti disequilibri diventa difficile guardare il partner per quello che è. Capita, così, di confondersi e proiettargli ruoli che non gli competono appesantendo la relazione.

Le relazioni oggi

Come ti dicevo prima, negli ultimi secoli il concetto di coppia è radicalmente cambiato. Siamo passati dal ‘bisogno sociale’ al desiderio. Ricordo mia nonna che mi diceva che ai suoi tempi le ragazze si dovevano sposare tutte perché altrimenti venivano tagliate fuori dalla società. Le donne sole non avrebbero avuto vita facile, se non in un convento o, nel caso di donne particolarmente ribelli e fuori dagli schemi, in qualche manicomio.

Adesso, parlando con le mie amiche, vedo l’ago della bilancia nel lato opposto. Tutti quei concetti di ‘da sola mi basto’ e ‘basto a me stessa’ hanno creato un’aurea colpevolizzante intorno alle relazioni. Se guardate da questa angolazione assumono toni davvero pesanti.

In realtà la relazione di coppia è un movimento fisiologico. Abbiamo bisogno degli altri per crescere, sperimentare e conoscere le parti di noi che non vediamo. L’altro ci fa da specchio e quando ci mostra quello che non ci piace di noi sta facendo un gran lavoro sacro. Quel punto oscuro che appare è la nostra ombra che chiede di essere vista. Lei precede la luce ed è da lei che ci conduce.

Le energie genealogiche che portiamo nelle relazioni 

Quando entriamo in una relazione ci portiamo dentro anche i nostri copioni genealogici. Guardiamo l’altro e la relazione nello stesso modo in cui sono stati visti dai nostri genitori, nonni e bisnonni. Come ti dico spesso, l’albero genealogico è un’entità che ci vive dentro e ha tutti i meccanismi di una persona reale.

Anche l’albero ha un suo sistema di convinzioni energetiche e sono quelle che ereditiamo e che plasmano la nostra condizione di realtà. Possiamo avere memorie di coppie disarmoniche, matrimoni combinati o altro. Però sappi che ereditiamo solo ciò che è funzionale alla nostra crescita. Quindi, se abbiamo un accumulo di donne arrabbiate con i mariti e noi ci sentiamo in linea con quella rabbia e la spostiamo nelle nostre relazioni, è perché c’è un ordine infranto nell’albero che chiede riequilibrio. 

Le relazioni di coppia sono, inoltre, contraddistinte dalla sessualità. Anche questo aspetto ha molto a che fare con ciò che ereditiamo genealogicamente e per questo è tanto pieno di diktat che ancora agiscono su di noi. 

Prendendo coscienza di questi meccanismi evolviamo. Se senti particolarmente vicino questo concetto, allora ti consiglio di leggere il mio articolo sul potere di queste reti invisibili.

Le relazioni sono difficili

La donna o l’uomo della mia vita

Questo è uno dei luoghi comuni sfatati da Hellinger nel corso del suo lavoro e io sono pienamente d’accordo con lui. Non esistono l’uomo o la donna della vita per come li intendiamo noi. So che c’è questa chiave di lettura fiabesca molto comune ma, riflettici su, se fosse reale e la persona della tua vita vivesse in Paraguay mentre tu sei in Italia come sarebbe possibile un incontro? A quel punto il mondo sarebbe popolato da single malcontenti. 

Siamo partiti da un condizionamento che vedeva la coppia come un fattore di sopravvivenza. Tempo fa una donna non aveva speranze di sopravvivere senza un marito. Così come un uomo non poteva stare a lungo senza una donna, infatti se diventava vedono da giovane e aveva dei figli da accudire si risposava molto presto.

Ora questo concetto è cambiato e la coppia è diventata un terreno di crescita spirituale. Quindi gli uomini o le donne che incontriamo a mano a mano che cresciamo sono e sono stati tutti giusti e perfetti per noi in quel preciso momento di vita. Tutti ci mostrano un aspetto di noi, un punto di luce o di ombra che chiede di essere preso in considerazione.

Se la guardiamo da questo punto di vista sembra un gioco di anime che si mette a servizio prestandosi a una crescita collettiva. Affascinante, vero?


Ora mi fermo che è uscito un articolo davvero lungo!
Se sei arrivata fino a qui vuol dire che qualcosa ha risuonato nelle tue corde, per questo ti invito ad accomodarti nella mia newsletter, dove mensilmente condivido riflessioni di questo genere, approfondendo anche aspetti più personali, in un clima più intimo. Ti aspetto!



Disclaimer
Io sono un’operatrice olistica e mi occupo di spiritualità, energia e anima. Il mio lavoro si concentra esclusivamente su questi tre aspetti dell’essere umano.
Nessun servizio o percorso di cui parlo in questo sito sostituisce in alcun modo il lavoro medico sanitario o psicoterapeutico.

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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