La metagenealogia, al pari delle costellazioni familiari e di tutto ciò che lavora energeticamente sul nostro albero, è fonte di grande curiosità e, ahimè, di confusione.
Quando parliamo di metagenealogia entriamo in un mondo molto vasto, per questo ognuno ne applica i principi come meglio crede. In comune, di certo, c’è la ritualistica, ma per me questo è un passo successivo.
Ogni singolo lavoro lo baso sul disegno dell’albero genealogico. È una tecnica semplice ma molto potente che merita approfondimenti. Per questo ho deciso di rispondere ad alcune delle domande che mi sono sentita fare nel tempo.
Se non la conosci ti consiglio di leggere prima questo articolo, così potrai conoscerne le basi e poi passare ai dettagli di cui ti parlerò oggi.
Disegnare il proprio albero è un modo per portare nella materia quella “centralina segreta” che, sotto certi aspetti, governa le nostre vite. Metterla su carta significa comprendere profondamente i meccanismi che la muovono, così da poterli trasformare inserendo in modo soft nuove informazioni e nuovi simboli che riprogrammino i precedenti, disfunzionali e depotenzianti.

A cosa serve il disegno creativo dell’Albero in metagenealogia?
Attraverso il tuo disegno o schema emerge la tua immagine del tuo Albero, quindi si vede quale racconto individuale si cela dietro la disarmonia che vuoi risolvere. È un racconto sacro fatto di simboli, metafore e codici che io traduco in parole semplici così da poterci lavorare. L’albero è anche una metafora della vita stessa: abbiamo tutti un passato, un presente e un futuro che vengono associati a radici, tronco e rami. Il futuro è pieno di sogni, progetti e desideri che possono essere i fiori e i frutti di un albero. Le radici ben piantate nel terreno ci permettono di ricevere il nutrimento necessario, tutto ciò riconnette alla vita e alla ciclicità della natura. Infatti, abbiamo bisogno di:
- – terra (realtà- nutrimento) dove piantare le radici per fa sì che il nostro tronco-struttura sia saldo,
- – acqua (emozioni- purificazione- nutrimento) per assicurarci che i fiori e i frutti siano rigogliosi,
- – fuoco (fiamma vitale) per trovare la forza di manifestarci e rinascere,
- – aria (pensiero- capacità di ragionamento) per poter mettere in pratica, con raziocinio, ciò che percepiamo come intuizione.
Io non sono proprio capace di disegnare, come posso disegnare un bell’Albero in metagenealogia?
Il lavoro non si basa su un giudizio del disegno, non siamo in una scuola d’arte. Ogni cosa scritta, disegnata o colorata al suo interno è frutto di un insieme più grande. Quell’insieme è la chiave del tema su cui vuoi lavorare.
Anche lo schema in apparenza più semplice è un grande racconto. Posso parlarti di quello che mi ha inviato una ragazza dove la linea femminile veniva schematizzata in modo ordinato e i nomi erano scritti in armonia. La linea maschile, invece, appariva più caotica e, vedendo l’impatto dello schema, sembrava esserci una disarmonia nella struttura. Una delle tante strutture che abbiamo è quella ossea ed è emerso che moltissimi avi paterni avevano malformazioni ossee e la nonna morì di tumore.
Oppure, posso parlarti di una ragazza che mi portò uno schema nel quale disegnò una linea che collegava il nome del suo bisnonno al suo. Quel tratto mi ricordava molto le strade disegnate sulle mappe del tesoro e questo mi incuriosì. Andai a vedere su Google la mappa del paese d’origine dei suoi avi e vidi che la linea era identica alla via principale del paese. Chiesi alla ragazza se su quella via ci fossero stati accadimenti precisi e lei mi disse che il bisnonno ebbe un infarto improvviso su quella via pochi giorni prima della festa patronale durante la quale veniva svolta una processione annuale.
Sono solo esempi che ti riporto (con il permesso delle persone coinvolte, naturalmente!) ma penso siano sufficienti a dimostrare che anche lo schema è un grande racconto.

Non ho molte informazioni del mio Albero genealogico, posso disegnarlo lo stesso?
Certo, siamo sempre mossi da qualcosa di più grande di noi, quindi il fatto che tu non abbia molte informazioni genealogiche ha un suo senso, vuol dire che al momento va bene così. A te può sembrare di avere solo pochi dati senza importanza, ma in realtà sono informazioni cariche di significato.
So che le ricerche genealogiche affascinano, ma è bene sapere che i dati e i nomi degli antenati sono password per l’inconscio familiare. Quando riceviamo nuovi dati, magari racconti, episodi, oppure certificati di nascita e/o morte, per il secondo livello di coscienza sono delle vere e proprie password che sbloccano delle energie. Siamo sempre umani e più piccoli di certi movimenti, quindi se un albero non è pronto, o crede che non lo siamo noi, per elaborare certe energie, non avremo quei dati.
Io faccio periodicamente delle ricerche genealogiche per il mio albero, ho iniziato 5 anni fa e ho ricostruito dieci generazioni precedenti a mia nonna paterna, eppure di mio nonno paterno ho saputo solo che i suoi genitori non erano nati nel paese dove nacquero sia mio nonno che mio padre. Ancora, nell’albero di mia mamma nessuno riesce a reperire il certificato di morte di un nipote del mio bisnonno morto in modo tragico né il nome del nonno materno di mia nonna materna (scusa il gioco di parole).
Non posso che ripensare all’Arcano della Temperanza, questi sono i momenti in cui va davvero applicata!
In che modo ciò che disegno descrive la mia storia genealogica?

Un disegno spontaneo, fatto senza seguire istruzioni specifiche e regole rigide ma seguendo solo l’intenzione di portare su carta un racconto profondo, mette in moto tutta una serie di meccanismi inconsci. Qui non c’è nulla di mentale né psicologico, è ciò che vive nella coscienza familiare ad emergere sotto forma di simboli colmi di significato.
Posso parlarti di una donna meravigliosa che ho incontrato in un gruppo. Le feci disegnare l’albero, trovammo la disarmonia e le chiesi di ridisegnarlo seguendo alcune linee scelte insieme. Dopo una settimana, mi chiamò dicendo che aveva la sensazione di percepire un urlo di donna, una volta visionato il suo nuovo albero vidi nettamente apparire dei volti di donna nel tronco. Sembravano urlanti!
Oppure, un altro ragazzo disegnò un lupo che ululava alla luna. Il corpo del lupo era parzialmente nascosto dall’albero, quindi mi diede l’impressione di essere affascinato e spaventato dalla luna. Andando a decifrare i simboli, potremmo vedere la luna (piena) come l’ovulazione, mentre il lupo, animale lunare per antonomasia, come una parte di femminile dell’albero che, forse, temeva la potenza della vita. Nel suo albero poi trovammo delle donne morte di parto.
Ti posso raccontare di una ragazza che disegnò una volpe dormiente vicino all’albero. La volpe è simbolo di sessualità e le chiesi di ridisegnarla sveglia: il suo estro e i rapporti sessuali presero una nuova piega interessante!
Ma davvero la metagenealogia riesce a scoprire tutti questi simboli nell’albero?
Sì, ogni singola cosa è un simbolo e ha un suo significato nascosto. Nei tempi antichi le persone si vestivano e si nutrivano scegliendo colori e cibi in base a ciò che avevano bisogno di consapevolizzare. Ad esempio, una donna che aveva bisogno di lavorare sul suo femminile indossava l’argento perché è il simbolo lunare per eccellenza e così via.
La cosa veramente sorprendente è vedere come un piccolo elemento, che appare insignificante, quando viene modificato crea un grande movimento di guarigione energetica concreta e reale.
Vuoi provare? Disegna anche tu il tuo Albero. Trovi qui le istruzioni e, una volta, completato, inviamelo. Lo leggeremo insieme.