Sai che per me è un piacere parlare di costellazioni familiari, metagenealogia e tutto ciò che è inerente alle energie che ci vivono dentro. Avendo questa tendenza non è raro che mi vengano poste un buon numero di domande, ma ce n’è una in particolare che ritorna ciclicamente: perché dovrei partecipare a un seminario (online o in presenza) di costellazioni familiari se poi non ho la certezza o comunque non avrò modo di lavorare, quindi costellare, una mia tematica?
Una domanda di questo tipo certo non viene soddisfatta con una sola risposta in chat, per questo ho deciso di dedicarle un intero articolo e un po’ di approfondimenti sulla tematica costellazioni familiari.
La costellazioni familiari di gruppo

Quando si organizza un gruppo accadono delle magie, lo sapevi? No, non sto parlando di glitter, stelline e cappelli da strega 😃
Quando si va a organizzare un gruppo costellativo c’è una parte energetica che guida tutto e porta alla formazione del gruppo e agisce al di là di quelli che sono i passaparola e le manovre pubblicitarie che promuovono quell’evento. Come dicono le mie insegnanti ‘sono alberi genealogici che si sono dati un appuntamento in quel seminario perché tutti avevano la stessa struttura energetica, gli stessi nodi genealogici e lo stesso bisogno di guarigione spirituale’.
Quando una persona ‘viene costellata’ mette a servizio del gruppo un tema utile per l’evoluzione e i movimenti di tutte le anime presenti. Facendo brevi esempi: viene costellata una persona che vuole lavorare sul suo rapporto con il denaro che nel suo albero viene perso da generazioni, nel gruppo questo tema risuona a un’altra partecipante perché lavora in un’azienda in crisi. Durante lo svolgimento magari emergono dinamiche energetiche con la madre, la vita o altri simboli che vanno in risonanza con tutto il gruppo, così mano a mano che la costellazione si svolge e i nodi energetici si sciolgono, l’armonia del gruppo viene ripristinata per tutti e ogni rappresentante sente questa armonia e nuove energie entrare in circolo.
Il ruolo del corpo nelle costellazioni familiari
‘Tutto ciò che accade, accade nel corpo’. Questa è una frase dello psichiatra Bessel Van der Kork che è poi divenuta un mio mantra. Ti parlavo della sua sacralità qui e ci tengo a ribadire che la sua è un’intelligenza straordinaria che noi, troppo spesso, tendiamo a dimenticare. Mentre la mente si affanna a pensare al domani e il cuore sanguina per il passato, il corpo vive nel presente e si gode il qui ed ora. Purtroppo la società ci ha molto condizionati nel rapporto con il nostro corpo. Su di lui hanno sempre pesato condizionamenti e pressioni, dovuti prima ai diktat religiosi, che vedevano il corpo come diabolico e gabbia per l’anima, e poi ai canoni estetici padroni di una società consumistica.
Il corpo dà forma alla nostra anima e in costellazione è la bussola di decodifica sistemica che presta servizio al racconto dell’albero. Ora te lo spiego con qualche esempio.

Le sensazioni fisiche in una costellazione familiare
Supponiamo che Gino venga costellato sul tema X e supponiamo che il lavoro venga fatto in presenza e in gruppo. Si scelgono i rappresentanti e vengono messi in ‘campo’. Questi ultimi sentono tutto in modo corporeo: emozioni, percezioni, sensazioni e immagini. Facciamo finta che il rappresentante di Gino senta freddo alla spalla destra: possiamo decodificare sia il freddo che il significato simbolico della spalla destra.
Il freddo potrebbe essere dovuto alla presenza di un’interferenza energetica antica, quindi, qualcosa che ci parla del passato. La spalla destra, come tutto il lato destro del corpo, è simbolicamente collegata al maschile, ipoteticamente l’albero genealogico del padre. Con queste informazioni ho una strada da seguire per arrivare al nocciolo energetico della disarmonia.
Arrivati a questo punto, posso inserire un’altra persona che vada a rappresentare questo blocco energetico e vedere come si muove nel campo e nei confronti del rappresentante di Gino. Li interrogo chiedendo come stanno a livello corporeo ed emotivo. Possiamo immaginare che Gino mi dica di avere un po’ di tachicardia e ha bisogno di sedersi mentre ‘il blocco energetico’ è già seduto e si sente triste.
A questo punto lavoro con delle frasi chiave che sono cruciali per le costellazioni: semplici e dirette come ‘mi dispiace’ ,‘ti vedo’ etc.
I risultati di una costellazione familiare di gruppo
In base a come si sviluppa la situazione posso inserire, ad esempio, l’antenato che era il “proprietario di quel blocco”, così da liberare Gino (e il suo rappresentante) dall’idea di dover essere lui a fare un ‘lavoro’ non suo.
Mentre il lavoro si svolge, Gino sente dentro di lui le cose muoversi, anche i rappresentanti stanno provando un riallineamento energetico che si manifesta come un alleggerimento, oppure senso di pace, armonia etc.
La vera magia è che il rappresentante di Gino e lo stesso Gino avevano delle dinamiche in comune e ciò che era funzionale alla guarigione spirituale di uno, lo era anche per l’altro. Sono tutte informazioni che vengono introiettate nel corpo e poi entrano in circolo andando dove c’è bisogno.
La mia esperienza nelle costellazioni familiari come rappresentate

Non ho mai chiesto ai partecipanti cosa avessero provato durante la costellazione.
Ho sempre considerato quei movimenti come qualcosa di molto sacro, troppo per essere espresso a parole. Secondo me, quella guarigione spirituale porta sempre un’aura mistica e insondabile dove si toccano punti inspiegabili a parole ed è questo che ci riconnette alla grandezza della vita.
Così, per poterti far capire meglio ciò che accade durante una costellazione, ho deciso di raccontarti tre mie esperienze personali avute come rappresentante.
Una costellazione familiare dopo un divorzio
Quando ci accingiamo a partecipare è normale che si attivino degli stati d’animo particolari perché la mente non sa cosa sono le costellazioni ma l’anima le ri-conosce benissimo. Quindi, diciamo che spesso si fanno sentire sin dalle ore precedenti.
Arrivai al seminario molto arrabbiata: avevo discusso pesantemente con mia madre pochi giorni prima, la mia situazione sentimentale non stava fluendo come la mia mente avrebbe voluto, ero nel turbinio emozionale del ‘mai una gioia’ (anche abbastanza vittimistico, to be honest!) e, come ciliegina sulla torta, avevo già iniziato la scuola di formazione. Quindi, al mio turbinio si era aggiunto anche lo sguardo giudicante sulle relazioni delle mie antenate.
Pregai di essere scelta per poter costellare, ma, per fortuna, non successe. Fu il turno di un’altra persona che, però, mi chiese di rappresentarla nella costellazione. Voleva lavorare sui nodi energetici che sentiva ancora presenti nel rapporto con il suo ex marito e che sentiva essere un freno per il suo presente.
Dalla costellazione emersero la rabbia nei confronti dell’uomo, la non accettazione del destino altrui, il bisogno di ‘’togliersi’’ dal passato e fare dei passi in avanti e molto altro. A mano a mano che queste energie si manifestavano, io le sentivo muoversi dentro di me e vedevo come il mio fardello personale veniva alleggerito.
A fine lavoro sono stata felice di non aver costellato direttamente perché mi resi conto di non essere pronta a farlo. Mi sono sentita riallineata, armonizzata e molto più leggera.

Una costellazione familiare sull’amore
Ho partecipato a un seminario online organizzato da un collega/amico. Sinceramente, non ricordo la tematica che stavamo lavorando, so solo che prima di arrivare lì ero molto in ansia per delle dinamiche in atto con il mio partner, anzi meglio dire la mia “frequentazione” del tempo.
Mi sentivo in attesa di amore, attenzioni e nutrimento che, poi, ho capito non essere da lui che avrebbero dovuto arrivarmi.
In questa costellazione sono stata scelta per rappresentare l’amore, o meglio la sua energia. Ho sentito sulla mia pelle cose inaspettate, inattese se ci rifacciamo allo stereotipo del ‘pane, amore e care cose’. Ho sentito come questa energia si sia sentita anche bistrattata, adoperata in malo modo e confusa con altro, soprattutto nei rapporti di coppia.
Siamo pur sempre la società che vede nei rapporti di coppia la soluzione ai problemi e, molto spesso, troppe dinamiche che non centrano nulla con l’amore vengono spacciate per tale: giochi di potere che diventano interesse per l’altro, vampirismo energetico che diviene colpo di fulmine, diktat sulla sessualità che “costringono” a rimanere in un rapporto di coppia solo per poter avere rapporti sessuali.
Durante la costellazione ho sentito il bisogno di connettermi a qualcosa di più grande: la fonte creatrice. I religiosi la chiamano Dio, alcuni gruppi New Age hanno iniziato a chiamarla Dea, non credo sia davvero importante il suo nome, ma la sua informazione di sicuro lo è. Noi siamo anime che per venire al mondo hanno scelto di staccarsi dalla fonte creatrice, questa è la memoria del taglio del cordone ombelicale.
Qui viviamo l’illusione di essere separati dalla fonte e dal suo amore incondizionato ed è proprio questa forma di amore che cerchiamo nei partner, o comunque negli altri.
Durante la costellazione ho permesso che l’energia dell’amore, in quel contesto e per quell’albero, si riconnettesse all’energia della fonte creatrice attraverso di me e in questo processo alchemico mi ci sono riconnessa anche io riconoscendo che ciò che mi aspettavo dal partner di allora non era suo dovere darmelo poiché era il bisogno umano nato da un frammento di ricordo della connessione totale con la fonte. Il rapporto di allora ne giovò parecchio.
Una costellazione familiare sul femminile nel mondo
La costellazione più potente a cui ho partecipato è senza dubbio quella in cui ho rappresentato il femminile su questa terra. Ho pensato di dedicarle un articolo a parte, la trovi qui.
Quella di oggi possiamo definirla una piccola eccezione, non parlo molto spesso di me qui sul blog, preferisco farlo nella newsletter, un luogo raccolto e intimo dove racchiudo le mie esperienze e le mie riflessioni, oltre alla lettura delle energie del periodo. Ti va di unirti anche tu ad Anahata?