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Con le costellazioni familiari si possono osservare tutti i movimenti energetici di qualsiasi argomento, disarmonia o problema che sentiamo il bisogno di alleggerire. Come ti ho detto qui non sono una sostituzione a nessun altro strumento o terapia, ma servono per mostrarci qualcosa che non è stato visto a livello di anima.

Oggi voglio raccontarti un esempio di costellazione familiare, un’esperienza che mi ha segnata in modo particolare.
Io e i miei colleghi, compagni di scuola e di viaggio, ci siamo ritrovati un pomeriggio su Zoom con tanta voglia di sperimentare. Un mio collega sentiva la necessità di vedere meglio quali movimenti energetici erano in atto nei confronti del principio maschile qui su questa terra.

Così abbiamo deciso di sperimentare costellando questo tema sociale molto attuale: il patriarcato, il maschile e il femminile.

Prima di raccontarti come è andata voglio chiederti una cosa: lo sai che ogni mese condivido una storia o un’esperienza personale nel mio spazio sacro della condivisione, la mia newsletter? È il mio modo per donarti periodicamente interessanti spunti di riflessione. Non vorrai mica perderteli, vero?



Ora torniamo alla storia di oggi.

Cosa vuol dire fare una costellazione?

Fare una costellazione significa mettere in scena delle situazioni. Per farlo è necessario accedere al mondo simbolico degli antenati, quel mondo di cui ti ho parlato qui, lo stesso mondo in cui è andato Coco a chiedere la benedizione dei suoi avi per poter seguire i suoi talenti. 

Ci si predispone in cerchio e la persona che guida la costellazione fa in modo che si attivi il campo morfogenetico. Solitamente sono io che guido il lavoro traducendo e decodificando ciò che emerge, mentre tutti gli altri partecipanti vengono scelti per rappresentare i vari archetipi, simboli, antenati o energie.

Questa volta, invece, il mio ruolo è stato quello della rappresentante.

Energia maschile e patriarcato nella costellazione

La costellazione è iniziata con la scelta di un rappresentante per il maschile terreno che si è posizionato all’interno di un cerchio simbolico visualizzato pochi attimi prima. Appena entrato ha iniziato a sentire una sensazione di pesantezza, giudizio e persino le ginocchia che barcollavano.

Per dargli sostegno, è stato inserito un altro rappresentante che ha dato corpo al principio maschile, l’entità energetica più alta che sostiene tutto. Questo si è visualizzato nel cerchio, alle spalle del maschile terreno, intento a rassicurarlo, confortarlo, benedirlo e rafforzarlo. Ciò ha portato sollievo al maschile terreno, ma c’era ancora qualcosa che mancava.

Cosa vuol dire fare una costellazione?

Così è stato inserito un rappresentante per dare corpo al femminile sulla terra e hanno scelto me. Ricordo bene la sensazione corporea provata appena entrata nel cerchio: mi sono sentita infastidita dalla presenza del maschile, delusa, scocciata e in cerca di una via di fuga.

Posizionata sul lato sinistro del maschile, quando mi hanno chiesto “Come ti senti?” io ho risposto “Sono infastidita dal maschile, gli tirerei una frustata sulle ginocchia. E poi sono delusa: mi aspettavo un maschio alpha e, invece, sono di fianco a chicken little”.

Il rappresentante del maschile terreno ha sentito il peso del giudizio travolgerlo e dalle nostre espressioni mimiche abbiamo capito che la questione non era tanto del maschile, ma del femminile. 

L’energia femminile nella costellazione familiare

Così è stato inserito in campo un rappresentante per il principio femminile.
Il principio femminile è la dea dalla quale tutti ci siamo disconnessi. La rappresentante si è posizionata alle mie spalle e io ricordo bene di aver provato indisposizione nei suoi confronti. Le avrei voluto dire: “eccola qui la perfettina, dove sei stata tutto questo tempo?”

Ho sentito che l’energia da me impersonificata era refrattaria ad ogni concetto spirituale. Il mio sguardo è rimasto fisso di fronte a me, catturato da uno spiraglio di luce che avrei tanto voluto seguire. Questo rappresenta le vie di fuga che noi donne spesso tentiamo di prendere.
In quel momento non ci credevo e mi innervosiva solo sentirlo dire, ma ho dovuto accettare che questa verità stava agendo facendomi mollare le resistenze.

energia femminile nella costellazione familiare

Ogni tentativo di comunicazione tra l’energia che rappresentavo e l’archetipo del principio femminile era snervante. Ho sentivo che la dissonanza partiva dal voler appicciare addosso al femminile altre idee, immagini, strutture che non le appartenevano.

Poi, l’archetipo femminile ha pronunciato una frase chiave della quale non ho memoria. Quelle poche parole, però, hanno scavato dentro di me un sentiero di luce. Ho iniziato a muovermi come una scimmia nel tentativo di scrollarmi da dosso tutti gli ideali che sono stati appiccicati al femminile. Finalmente ero libera!

L’ombra che emerge per riportare la luce

A quel punto è stato inserito un altro rappresentante per aiutarmi nel processo di riprogrammazione.
Ho chiesto fortemente qualcuno per rappresentare l’energia dell’utero e finalmente mi sono sentita a casa nel vederlo di fronte a me.

Ho iniziato a sentire nel corpo dei movimenti sensuali, tipo danza del ventre. Ad ogni movimento qualche peso se ne andava. Finalmente ho sentito il corpo e la presenza ad esso, la realtà che sempre ci guarisce.

Intanto il rappresentante dell’energia uterina non si sentiva completamente visto. Ed era vero!
C’era un punto ombra troppo forte che mi terrorizzava

Abbiamo fatto mente locale e ci siamo accorti che l’utero simbolicamente rappresenta i figli materiali ed eterei come i progetti, i sogni e i desideri. Non tutto ciò che sogniamo viene alla luce, così come i figli (non tutti gli ovuli vengono fecondati). Abbiamo alle spalle generazioni di donne con lutti perinatali non elaborati né simbolicamente seppelliti. La coscienza collettiva non è del tutto in grado di comprendere la differenza tra vivi e morti, quindi di questi lutti non elaborati possono restarne le tracce nei campi morfogenetici come energie pesanti.

La dinamica che è emersa da questa consapevolezza è stata imponente: l’energia che rappresentavo sentiva il bisogno di scaricare da qualche parte quei dolori e non sapendo a chi, o cosa, darli li avrebbe ceduti al maschile. Anzi, letteralmente vomitati addosso sotto forma di rabbia, insoddisfazione e non accettazione.

Il maschile si è sentito risollevato da questa maschera caduta e ha esclamato ‘finalmente ci siamo’.

patriarcato e femminismo

Riconoscere l’esclusa per ristabilire l’equilibrio

A quel punto è stato inserito un altro rappresentante per dare corpo alla Terra come entità, energia e archetipo. 

Appena è entrata in campo la Terra ho iniziato a sentire un grande sostegno alle mie spalle: finalmente qualcuno pronto a sorreggermi e a darmi sostegno senza pretendere nulla.
Quell’energia però era un po’ arrabbiata con il femminile terreno che rappresentavo: aveva bisogno di essere vista e riconosciuta. Si era sentita rinnegata, data per scontata e scollegata per troppo tempo.

Quando abbiamo ripristinato quest’armonia tutto ha iniziato a fluire in modo più armonioso, calmo, pacifico. Ho sentito le cellule del mio corpo registrare l’ossigeno in modo nuovo. Mi sono sentita illuminata e messa di fronte ad una verità nuova ed innegabile.

L’energia che rappresentavo ha fatto pace con il maschile assumendosi le proprie responsabilità. È stato riprogrammato un equilibrio energetico importantissimo e a noi rappresentanti ha dato tantissimo.

La costellazione è finita così: con tutti i rappresentanti in pace e dove ognuno di noi ha preso con sé una parte di verità, consapevolezza e illuminazione per poi portarla nel presente e permetterle di fare da cura alla propria energia.

Da quella costellazione ho iniziato a riflettere e ho capito che il campo si apre sempre anche un po’ oltre le antenate. La Terra, cara, dolce, sacra Terra è ciò che quasi ogni donna ha dimenticato.

Siamo pronte ad abbandonare il patriarcato?

A questo punto sono state inevitabili tutta una serie di riflessioni e in particolare una: quanto il patriarcato è stato comodo in certe occasioni? Questa costellazione lo ha mostrato in modo palese. 

Forse anche il ruolo di ‘costola dell’uomo’ può essere comodo, tanto da farci pretendere sempre di più dal maschile: perfezione, sicurezza, sostentamento, protezione, coraggio, forza, virilità e la lista è lunga.

Un collettivo di donne nascoste sotto l’ala del maschio alpha al quale ha ceduto il pieno potere, cedimento utile per restare ‘piccole’ e deresponsabilizzate. Ma cosa accadrebbe a noi, come collettivo, se uscissimo da questo gioco? Dovremmo assumerci le nostre responsabilità senza l’ideale di uomo roccia che para i colpi.

Sento tanto parlare di maschilismo e società a misura d’uomo, è vero, lo è. Ma se fosse a misura di donna? Magari sarebbe basata sulla nostra ciclicità lasciandoci riposare nella settimana del mestruo, lavorare nella settimana pre-ovulatoria, prepararci ad accogliere la vita fisica o simbolica durante l’ovulazione e prepararci a morire simbolicamente durante il pre-mestruo. 

esempio di costellazione familiare esperienza

Pensi che saremmo pronte? Accettare un maschile per quello che è (umano!) senza pretendere da lui di essere una roccia incrollabile, accettare che nella settimana di luna rossa il nostro corpo ci chiede di entrare nel vuoto cosmico e starci circa 5-7 giorni. Pensi che le donne di tutto il mondo siano pronte?

Pensa che una volta una ragazza interessata ad un consulto tarologico con me mi ha detto che suo marito non vuole che spenda soldi in queste cose (ed è una donna che lavora full time!). Oppure, mi capita di ripensare spesso a una mia cara amica che ha ceduto per anni il suo potere decisionale all’ex marito facendo scegliere a lui come e quando lei potesse uscire con le sue amiche e come e quanto potesse dedicarsi ai suoi sogni (mollati in un cassetto alla prima occasione). Se non ci fosse stato lui ad essere una buona scusa per non-fare, cosa sarebbe successo? Magari avrebbe intrapreso la carriera tanto sognata assumendosi i rischi e le responsabilità anche dei fallimenti senza poter incolpare nessuno.

Siamo davvero tutte pronte a fare questo salto?

Io mi limito ad osservare, includendo e integrando senza escludere né cadendo in lotte inutili, forse portate avanti al posto di qualcun altro. Accetto i limiti e vedo quanto ciò che è stato il rapporto uomo-donna fino ad oggi sia ancora condizionante. 

E tu? Come ti senti rispetto ai concetti di femminile e maschile? Quali sensazioni provi?
Scrivimi e parlamene, ti aiuterò a trovare il modo per sentirti anche tu in pace e in equilibrio con loro.

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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