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È da poco passato il Solstizio d’autunno e siamo nel pieno della cosiddetta stagione della Bilancia. Come ho detto in questo articolo, si tratta di un tempo di equilibri: per alcuni si tratta di trovarne di nuovi mentre per altri sarà necessario solo ricalibrare il proprio.

Yin e Yang – Maschile e Femminile    

Quando parliamo di equilibrio ci viene in mente quello tra lavoro e svago, tra razionalità e voglia di rischiare, ma quasi mai quello interiore, ovvero l’equilibrio tra energia maschile e femminile. Infatti non tutti sanno che ogni essere umano è composto da un 50% di energia maschile (yang) e un 50% di energia femminile (yin); quindi, ogni donna ha in sé un 50% di energia maschile, così come ogni uomo detiene un 50% di energia femminile. D’altronde, per averne riprova, basta riflettere sul fatto che per venire al mondo abbiamo bisogno di un uomo e una donna, almeno a livello biologico.

Questa dualità può sembrarci un po’ strana perché nel corso del tempo siamo stati seppelliti da dogmi che hanno spinto gli uomini a rinnegare il loro femminile e le donne a temerlo, senza capire cosa siano davvero queste energie.

Il maschile rappresenta il tempo lineare, le decisioni, la caccia, il ragionamento, la razionalità, le azioni, la concretezza, la materialità delle cose. Il femminile è il tempo dell’anima, quello che si basa sui cicli lunari anziché su un calendario statico, è la cura, la guarigione, il sentire le emozioni, il viaggio interiore, l’intuizione, l’attesa e il sogno.

L’energia maschile è quella che ci garantisce un viaggio di ritorno quando ci addentriamo nei meandri dell’inconscio, mentre l’energia femminile è colei che produce un’intuizione, la “culla” dolcemente e la protegge per poi cedere al maschile il compito di concretizzarla.

La vita e la morte sono femminili, camminare nel mondo è maschile.

L’aria e il fuoco sono energie maschili, mentre la terra e l’acqua sono energie femminili.

Il lato destro del nostro corpo è il lato maschile, mentre il sinistro è quello femminile.

Ricordi quando da bambini ci dicevano che avevamo un angioletto sulla spalla destra che ci consigliava bene, mentre avevamo un diavoletto sulla sinistra che ci faceva fare le marachelle? Questi apparenti giochetti sono sia il frutto di secoli di patriarcato sia il tentativo goffo di proteggere la discendenza dalle vecchie memorie dolorose che sono state parte del destino di tante antenate.

yin yang maschile femminile

Energia maschile ed energia femminile nella società     

Se ci fermiamo a considerare l’energia femminile, possiamo vedere come i disequilibri sociali abbiano influito su intere generazioni di donne, soprattutto nel loro rapporto con le mestruazioni. Il sangue del mestruo, simbolo di trasformazione, viene oggi considerato come una seccatura, se non una maledizione da 9 donne su 10. Il ‘menarca’ non è più considerato il rituale di passaggio verso il femminile sacro, ma verso una rottura di scatole decennale. Le ragazze vengono quasi sempre lasciate sole di fronte al primo mestruo, non ci sono più le cerimonie di un tempo e scarseggiano anche le benedizioni.

Il sangue mestruale viene visto come qualcosa di orrido da dover nascondere e i dispositivi che più comunemente utilizziamo durante il mestruo sono nocivi, inquinanti, poco etici e perfino corresponsabili dell’aumento di infiammazioni intime femminili. A poche donne viene detto che maneggiare il sangue crea un legame con esso talmente forte da alleviare i dolori mestruali. Sporcarsi di sangue i pantaloni è ancora una vergogna, mentre il sangue che cola dal naso non crea alcun imbarazzo.
Ci siamo dimenticate che la parola sangue ha la stessa matrice della parola sacro ed è proprio il sangue mestruale a prestare servizio alla vita, permettendo all’endometrio di sfaldarsi, ripulirsi e lasciare andare qualcosa di morto per poi creare la vita.

Come vivevano le mestruazioni le nostre mamme? E le nostre nonne? E le bisnonne? Erano quasi sempre costrette ad andare nei vecchi lavatoi di nascosto, come delle ladre, per poter lavare i panni sporchi di sangue. Tutti questi condizionamenti hanno creato una realtà totalmente depotenziata fatta di vergogna, colpa, rifiuto del corpo, della vita, di sé, del femminile e del sacro. Infatti, sono tante le donne che hanno dolori, disturbi e malesseri clinicamente inspiegabili perché il carico emotivo ed energetico legato ad esso è ancora molto forte.
Inoltre, lo schema patriarcale della nostra società ha rinnegato completamente le fasi del ciclo femminile pretendendo ogni giorno da noi donne prestazioni biologicamente possibili solo dalla fine del mestruo all’ovulazione.

Il patriarcato, però, non è penalizzante solo per le donne, anche gli uomini pagano un prezzo altissimo. Gli viene negata la possibilità di accettare la propria vulnerabilità, gli si chiede di essere eroi senza debolezze né cedimenti. La società e, forse, anche le donne credono ancora nell’immagine dell’uomo che esce di casa per andare a caccia e mentre lo fa ha i riflettori puntati addosso e deve dimostrare di essere forte, virile, protettore, cacciatore e roccia. Questo crea ansie e paure molto profonde, impossibili da guarire perché gli stereotipi patriarcali vietano agli uomini di mostrarle ed esternarle. Anche la confusione è abolita nel linguaggio maschile: un uomo può essere solo deciso!
Se noi donne abbiamo un passaggio sociale fisiologico e definitivo come il menarca, gli uomini non hanno più nessun rituale di passaggio. Così, si sentono sempre in dovere di sottoporsi a prove che ne dimostrino la mascolinità e gli diano appartenenza al genere.

Come abbiamo detto, è maschile tutto ciò che riguarda la mente, il discernimento e la logica.
Viviamo in un tempo dove conta quasi solo l’energia mentale, a discapito del sentire corporeo, intuitivo e femminile. Riusciamo, quindi, a comprendere quante spaccature e limitazioni ci siano tra un’energia e l’altra a livello sociale ma soprattutto dentro ognuno di noi.

Sono squilibri energetici che vengono tramandati da secoli, pensiamo alle donne e agli uomini del nostro albero genealogico: che tipo di vita facevano tre generazioni fa? gli uomini potevano parlare di emozioni? le donne potevano scegliere da sole il proprio futuro?
Tutto ciò che è accaduto ed è stato vissuto nel corso della storia ci spinge ancora a voler sopprimere la donna selvaggia, l’indipendente “strega”, così come il fragile bambino interiore.
Questo atteggiamento ci porta a temere i cambiamenti, le morti simboliche e quelle fisiche, i passaggi e le trasformazioni. Inoltre, ci conduce a temere i nostri luoghi interiori, quelli dove risiedono queste energie, con la conseguenza di limitarci nel contatto con la nostra stessa essenza.
Insomma, siamo pieni di deficit, conflitti energetici e cortocircuiti che ancora oggi ci condizionano, dai quali però è assolutamente possibile liberarsi. Anche il potere personale detiene un 50% di energia femminile e un 50% di maschile: la prima ci serve a intuire cosa vogliamo, mentre la seconda ci aiuta a metterlo in pratica, concretizzarlo e trasferirlo nella realtà.

Attenzione a leggere quest’affermazione: il fatto che l’energia maschile ci permette di concretizzare i nostri progetti non vuol dire che sia in un qualche modo superiore a quella femminile. Ricordiamoci che per attivare il maschile serve il femminile poiché l’intuizione è la base di ogni azione!

Non c’è separazione tra le due forze, se non quella creata dalle consuetudini sociali. E fortunatamente siamo ad un punto evolutivo in cui sempre più persone ne stanno diventando consapevoli.
Ci sono diversi modi per riequilibrare queste energie che ci portiamo dentro: siccome l’inizio di tutto è stata la nostra famiglia, lo strumento più potente rimane quello che lavora su di essa, soprattutto a livello energetico.

Equilibrio tra energia maschile e femminile nell’albero genealogico

Equilibrio tra energia maschile e femminile nell’albero genealogico

In termini di genealogia, il 50% di maschile rappresenta il padre, mentre il 50% femminile è la madre. La madre che dà la vita, cura e culla e il padre che accompagna nel mondo, sostiene e protegge. L’equilibrio energetico tra queste due forze ci permette di vivere una vita soddisfacente.

Sia nel femminile che nel maschile risiedono le memorie di tutti gli antenati: madri, padri, nonni, bisnonni, trisavoli e oltre. Conosci le loro storie? Sarebbe importante riuscire a carpire i loro racconti poiché continuano tutt’oggi ad influenzare la tua vita ed è proprio lì che puoi trovare tantissime chiavi di svolta utili al tuo presente.

Puoi iniziare a individuare i nodi energetici presenti nel tuo albero attraverso il disegno creativo dell’albero genealogico. Qui trovi tutte le istruzioni per disegnarlo!

E, se ti va, scrivimi e troviamo insieme il modo migliore per andare alla scoperta delle storie dei tuoi antenati!

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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