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Se segui i miei canali social avrai sicuramente avuto modo di leggere molti approfondimenti sulla festa dei morti, detta anche El día de los Muertos. Si narra che nella notte tra l’1 e il 2 novembre gli antenati che hanno lasciato il corpo tornano in questa dimensione per portarci i loro doni e il loro sostegno, un po’ come nel film di Coco di cui ti parlo qui

Noi esseri umani abbiamo una parte di cervello che ci collega al regno animale: il cervello rettile. Questo detiene tutti i programmi atti alla sopravvivenza che, per loro stessa natura, fanno si che noi portiamo più facilmente attenzione a ciò che manca, alla scarsità e al poco. Così facendo rischiamo di non vedere i doni, il bicchiere mezzo pieno, i talenti e tutto ciò che abbiamo a disposizione.

Quante volte ti sei sentita insoddisfatta della tua famiglia di origine? O avresti voluto altri genitori? Oppure nascere in un contesto completamente diverso?
A me è successo spesso, soprattutto quando ero totalmente focalizzata in ciò che mi sembrava mancare. Poi, grazie alla Metagenealogia e alle Costellazioni Familiari , ho avuto modo di capovolgere questa percezione ritrovandomi al punto di essere profondamente grata e felice per tutto ciò che è stato, così come è stato.

Qui ti parlo di me, del mio albero, di mia madre e di mio padre, dei nonni, dei bisnonni, insomma di chi erano i miei antenati e di tutti coloro che non ho conosciuto perché voglio che tu veda quante benedizioni nascoste ha un albero e quanto ciò che sembra maledetto in realtà porta con sé grandi doni.

La scelta della scuola seguendo i miei antenati

I miei antenati e la scelta della scuola   

Quando è giunto il momento di scegliere quale istituto superiore frequentare ero molto confusa, data l’età lo ritengo normale. Ho chiuso gli occhi e mi sono semplicemente unita alle scelte fatte da altre compagne di scuola, praticamente le ho seguite. Mi ero iscritta in un istituto a 20 minuti da casa mia, ai tempi non potevo sapere che in quella città il mio albero genealogico aveva vissuto un lutto pesante esattamente un anno prima della mia nascita: era un segreto di famiglia. Io, credendo di seguire le mie compagne, in realtà ho seguito quel segreto (un po’ come Miguel nel film Coco). La scuola in sé non è che mi piacesse poi tanto, ma in quell’istituto ho conosciuto due delle amiche più care che ho.

Nonostante fossi mossa da amore cieco e ne pagassi le conseguenze, quel movimento mi ha portata verso l’amicizia e l’apertura del cuore verso l’altro. Forse se non avessi seguito quel movimento, non avrei sperimentato i rapporti umani più importanti, o peggio, non avrei le mie amiche!

Il mio albero genealogico: traumi e doni   

Tornando ancora più indietro nel tempo, a colpire profondamente il mio albero genealogico è stata la morte in guerra del fratello di mio nonno materno. Morì una manciata di giorni prima che la guerra finisse, in seguito all’esplosione di una granata a un metro di distanza da lui, non ebbe scampo. Fu il primo feretro a rientrare dopo essere stato tumulato provvisoriamente vicino Ravenna. Il paese lo accolse come un eroe e tutti i suoi fratelli lo onorarono fino alla fine, addirittura mio nonno materno morì il 31 maggio, mentre il fratello nacque il 30 maggio.
Questo lutto segnò la devastazione psichica del mio bisnonno e mosse mio nonno a farne le veci. Tutti i suoi cimeli di guerra furono gelosamente custoditi dai suoi fratelli, addirittura conservarono il pezzo di granata che gli perforò il cranio.

Ognuno di noi ha ereditato parte di questo evento: io ho paura che gli elettrodomestici possano esplodermi in faccia (è la memoria della granata che crea questo diktate), mentre mia madre si tiene dei simpatici mal di testa apparentemente inspiegabili.


Circa 10 anni fa non avevo coscienza dell’importanza di questi racconti e facevo tutt’altro lavoro. Un giorno mi ritrovai su un set fotografico dove conobbi un ragazzo che da lì a poco divenne mio amico. Le nostre anime si sono ritrovate subito e Milano, da lì in poi, ebbe un altro colore per me. Questo mio caro amico è di Ravenna (dove fu tumulato il fratello di mio nonno), città che, grazie a lui, ho avuto spesso modo di visitare e considerare un po’ come casa. Lì ho conosciuto anime fantastiche, persone meravigliose che mi hanno sempre fatto sentire il calore di una famiglia.
Anche questa volta un movimento di amore cieco mi ha portata verso qualcosa di meraviglioso! Anche qui mi chiedo: se non avessi inconsciamente seguito quel movimento avrei comunque incontrato quell’amico così caro?

Il dono dell'amicizia ricevuto dai miei antenati

La mia famiglia d’origine, il mio lavoro e i miei talenti    

Quando incontrai il mondo olistico e decisi di tentare nuove strade per conoscermi meglio, ‘casualmente’ inciampai in un’operatrice olistica alla quale devo molto. Lei aveva vissuto anni in Messico e si era formata in Spagna portando in Italia tecniche sconosciute. Questa ragazza è di Bologna e io, con la scusa anche di vedere il mio amico di Ravenna che oramai vive a Bologna da diversi anni, mi iscrissi a vari suoi workshop.

Tempo dopo ho scoperto che mia nonna paterna perse sua madre a Bologna. Laddove lei ebbe un grave lutto io seminai un giardino di fiori che mi permisero di accedere a forme di guarigioni energetiche molto forti. Hellinger dice che una donna che guarisce sé stessa guarisce anche 7 generazioni di antenate, io sento di averlo fatto e di continuare a farlo.

Anche qui mi chiedo, se non avessi seguito questo movimento avrei davvero avuto accesso a così tanti regali?

A studi iniziati sentivo il bisogno irrefrenabile di scrivere ciò che percepivo, le mie letture, il mio punto di vista nel mondo. Il tutto fu talmente apprezzato che decisi di aprire questo blog.

Tempo dopo ho scoperto che il mio bisnonno, padre di mia nonna paterna, era un insegnante di lettere e scrisse 4 libri, ritenuti sacri per quello che è il valore e l’onore riconosciutogli dal suo paese d’origine, Toro (Campobasso).

Ora io sono qui che scrivo questo articolo e penso a quanto importante per me è stato ricevere in dono questo talento!

Lui non fu l’unico insegnante presente nel mio albero, anche mia madre è un insegnante di lingue e lettere moderne, quindi anche traduttrice. Quando una cliente interessata al mio lavoro mi chiese di spiegarle, in poche parole, cosa facessi mi venne spontaneo dirle che ‘traduco simboli in parole semplici’.
La conversione simultanea da un linguaggio ad un altro l’ho ereditata da mamma, insieme alla vita e a tante cose.

Quando unisco tutti questi pezzi mi rendo conto che sono stati loro a far sì che io sia me, grazie a tutto ciò che è stato, così com’è stato, io oggi sono qui. Grata, pronta per un grande salto ed una nuova trasformazione, viva, sostenuta e profondamente amata.

E tu? Hai mia osservato tutto ciò che ti sta a cuore in questa nuova prospettiva? Se vuoi unire i puntini e cambiare il punto di vista dal quale hai sempre giudicato la tua vita, scrivimi e ti aiuterò a farlo attraverso i preziosi strumenti della metagenealogia.

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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