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Dì la verità, quando senti nominare il pioniere genealogico ti viene in mente una figura mitologica, tipo un minotauro o una valchiria? Oppure, pensi ad un minatore in cerca d’oro?

In realtà il pioniere genealogico sei tu che stai leggendo questo articolo!

Il pioniere è ciò che di più sacro si può trovare in un albero perché è solo grazie a lui che quella genealogia rimane in vita, evolve e cresce sana come una pianta sacra. Un’altra sua caratteristica è la curiosità, la voglia di scoprire e andare oltre le apparenza. Ed è proprio ai pionieri che dedico la mia newsletter e il mio ebook mensile gratuito sulle energie della Luna e dei transiti planetari. Iscriviti ad Anahata e ricevilo anche tu!



Chi è il pioniere nell’albero genealogico?

Te ne ho già parlato qui, ma merita un approfondimento. 

Il pioniere può essere sia un uomo che una donna ed è colui che nasce in una famiglia nella quale si sente un pesce fuor d’acqua. Si sente una pecora nera, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, incompreso e fuori luogo. Un po’ un brutto anatroccolo.

È un’anima che è nata in quel contesto perché ha portato con sé desideri, missioni e obiettivi affini all’evoluzione di quell’albero.

sono la pecora nera della famiglia

Quando è arrivato il momento dell’incarnazione, immagino tutti i suoi antenati, genitori, nonni, bisnonni, trisavoli, quadrisavoli ed esavoli che hanno alzato lo sguardo al cielo e fischiato tutti insieme affinché un’anima pionieristica li sentisse e scegliesse loro per questo cammino terreno.

Le caratteristiche del pioniere

È un’anima che ha il coraggio di desiderare, osare, decidere, andare avanti nonostante tutto, ascoltare, seguire la voce del cuore e mirare alla felicità, al benessere e alla gioia.

Questa sua caratteristica lo rende sacro perché gli dà la forza di cambiare rotta e sorti dell’intero albero.

Un albero che rimane fedele a sé stesso in eterno è sì protetto e al sicuro, ma restando immutabile rischia una cristallizzazione che lo porterebbe ad un inevitabile morte. Un meccanismo dell’albero, come entità, è quello di sopravvivere e preservarsi. Per adempiere a questo suo bisogno ha bisogno di novità e di discendenti che decidano di creare nuovi racconti, vivere nuove storie e sperimentare cose nuove.

Facendo un esempio semplice: se in un albero troviamo otto generazioni di donne infelici nei rapporti di coppia, la discendente della nona generazione sente su di sé il peso di questo dolore apparentemente inspiegabile. Magari vive delle disarmonie o delle relazioni non appaganti, mentre lei desidera fortemente un rapporto che la soddisfi e un uomo che la ami davvero. 

Capiamo bene che questo suo desiderio è in netto contrasto con il suo pacchetto ereditario che sembra schiacciarla e a questo punto si attiva il fattore sopravvivenza. Andare avanti e portarsi quel peso lasciando che la schiacci e che spazzi via tutti i suoi sogni relazionali, oppure indagare il peso con il fine di trasformarlo, scioglierlo e liberarlo per rendersi libera di creare un nuovo racconto relazionale?

La seconda opzione è molto pionieristica, sembra un po’ la principessa che bacia il principe. Entrando nelle stanze segrete di questo peso ereditato per portargli un nuovo equilibrio, lei si crea lo spazio per il nuovo. Riequilibrando questa disarmonia automaticamente porta in equilibrio l’intero albero e le antenate e apre le porte ai nuovi progetti o discendenti.

Essere la pecora nera della famiglia e Sentirsi sempre in colpa

Non sempre è semplice darsi il permesso di essere felici. Sostanzialmente siamo molto fedeli ai nostri antenati e se sentiamo che loro non sono stati felici noi ci sentiamo in colpa all’idea di esserlo per fedeltà, bisogno di appartenenza e amore cieco.

Tutte le fiabe che ti racconto hanno sempre un pioniere come protagonista, ricordi Coco? oppure Aurora?

Questa fedeltà inconscia viene chiamata da Bert Hellinger ‘la buona coscienza’. 

La buona coscienza hellingeriana viene appunto definita come la nostra fedeltà ai destini di chi ci ha preceduti. Riprendiamo lo stesso esempio di prima: quando la pioniera decide di avere una relazione, dentro di sé si sente in colpa ad averne una appagante, tanto da sabotarsi. Poi, inevitabilmente questa disarmonia non la renderà felice, però nel non essere felice è comunque fedele al suo albero. Questo attiva un senso di innocenza che ci fa credere di esserci guadagnati il diritto di appartenere al nostro gruppo di origine.

Quando, invece, seguiamo la ‘cattiva coscienza’ di Hellinger, affrontiamo questo senso di colpa sapendo che il nostro desiderio e la nostra felicità vanno messe davanti a tutto come priorità assoluta.

Essere la pecora nera della famiglia

Le pecore nere secondo Bert Hellinger

Bert Hellinger, padre delle Costellazioni familiari, afferma che:

“Le pecore nere di una famiglia sono in realtà liberatrici del loro albero genealogico. Membri della famiglia che non si adattano alle regole o alle tradizioni familiari, coloro che cercano costantemente di rivoluzionare le credenze.

Coloro che scelgono strade contrarie ai percorsi ben battuti delle linee familiari, coloro che sono criticati, giudicati e persino respinti. Questi sono chiamati a liberare la famiglia da schemi ripetitivi che frustrano intere generazioni.

Queste cosiddette “pecore nere”, quelle che non si adattano, quelle che ululano con la ribellione, in realtà riparano, disintossicano e creano nuovi rami fiorenti nel loro albero genealogico.

Innumerevoli desideri non realizzati, sogni infranti o talenti frustrati dei nostri antenati si manifestano attraverso questa rivolta. Per inerzia, l’albero genealogico farà di tutto per mantenere il decorso castrante e tossico del suo tronco, che renderà il compito del ribelle difficile e conflittuale.

Smetti di dubitare e prenditi cura della tua rarità “come il fiore più prezioso del tuo albero”. Sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati.

Il compito del pioniere

Il ruolo pionieristico è qualcosa di automatico. È una parte sacra dell’incarnazione e non è una cosa decisa razionalmente a tavolino. È parte della natura di quell’anima esserlo e lo è in tutte le sue cellule.

Possiamo pensare ad un albero dove ci sono state dieci generazioni di matematici e l’undicesimo discendente è un musicista. Quest’ultimo si sentirà inadatto in quel contesto perché crede di non avere nessuno di simile in quella famiglia.

Oppure possiamo pensare ad un albero che ha contato una suora in ogni generazione per più generazioni, quando poi nasce una discendente sessualmente aperta ed esploratrice. Magari si sente fuori luogo, la pecora nera scomoda e disadattata, ma perseverando in quello che è il suo desiderio crea una nuova idea di sessualità andando a distruggere i vecchi dogmi per fare spazio ad un nuovo mondo.

Sentirsi sempre in colpa

Com’è arrivato lì il pioniere?

Oltre al desiderio collettivo dell’albero di voler evolvere, ci sono stati dei tasselli che gli hanno spianato la strada. Ci sono stati tanti antenati che sono stati “un battito d’ali che ha provocato il tornado in Oklahoma” e quel tornado è proprio il pioniere.

Riprendendo l’esempio del musicista, possiamo ipotizzare che un suo antenato amasse i suoni tanto da costruirsi strumenti rudimentali, magari prima di lui c’era un altro antenato che amava i suoni della natura e i canti degli uccellini in primavera, forse c’era qualcuno che canticchiava tutto il tempo. Ma per quella che era la cultura e la società di un tempo il lavoro musicale non era semplice da realizzare né tantomeno approvato. Quindi, dovettero rinunciarvi lasciando questo desiderio latente fino al giorno in cui un’anima affine lo ha sentito in risonanza e lo ha portato a termine a nome di tutti.

Il ruolo della pecora nera in una famiglia

Il pioniere si sente fuori posto finche non ricorda chi è. Quando comprende profondamente il suo ruolo entra nel suo potere personale e si rende conto che il suo essere brutto anatroccolo è quello che serviva al suo intero albero per ricordarsi di essere cigni.

È colui che spezza incantesimi, trasforma le maledizioni in benedizioni, scopre i doni oltre i nodi energetici. 

Trasforma, crea, disfa, distrugge con amore ciò che è diventato inutile e stantio.

Ma deve ricordarsi chi è ed entrare nel suo potere!

E tu? Come ti senti nel tuo ruolo di pioniere? Vuoi una mano a ricordartelo? Scrivimi, così lo facciamo insieme!

Disclaimer
Io sono un’operatrice olistica e mi occupo di spiritualità, energia e anima. Il mio lavoro si concentra esclusivamente su questi tre aspetti dell’essere umano.
Nessun servizio o percorso di cui parlo in questo sito sostituisce in alcun modo il lavoro medico sanitario o psicoterapeutico.

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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