Anche quest’anno ho deciso di celebrare Halloween qui con te con una fiaba. Ho scelto quella della famiglia Addams sia perché sono una famiglia e a me piace sempre indagare il tema costellazioni familiari, sia perché sono un caro ricordo d’infanzia che mi scalda il cuore.
A differenza del mio solito, stavolta non ti racconterò la trama precisa perché nel tempo si sono susseguite tante versioni degli Addams: fumetti, serie tv e film. Così, in questo articolo, ho pensato di prendere solo i punti in comune e soffermarmi su questi.
Aspetta, ti sei persa l’interpretazione delle altre fiabe? Allora vuol dire che non sei iscritta ad Anahata … Devi assolutamente recuperare! 😉
Che origini ha la Famiglia Addams?
Partiamo dal fatto che il suo ideatore fu Charles Addams e che quando uno scrittore scrive e crea un racconto, senza saperlo, attinge alle memorie inconsce del proprio sistema familiare.
Leggendo la sua biografia mi è saltato agli occhi come il suo senso dell’humor venisse considerato fuori dal comune rispetto ai canoni dei suoi tempi. Se pensiamo a Gomez Addams, il patriarca della famiglia, non è difficile notare il collegamento.
La famiglia Addams presentata dalle vignette era solo una piccola parte del clan, come si vedrà, poi, nei film. Sono personaggi bizzarri, macabri, mostruosi ed emarginati dalla società. Siamo stati abituati a vedere la famiglia vivere in una casa vittoriana antica posta all’interno di un vecchio cimitero.
Ma nonostante il black humor nessuno di loro è malvagio.
Componenti della famiglia Addams
Il nucleo è composto da Gomez e Morticia Addams, la coppia a capo della famiglia, la cui passione ancora intensa si avverte da come si guardano e parlano, nel modo in cui lui bacia le braccia di lei ad ogni parola francese che pronuncia.
Leggendo su Wikipedia, ho notato che in lingua originale lei lo chiama ‘bubbeleh’ che in yiddish significa ragazzino. Questo è un aspetto importante visto che in molte filosofie di pensiero si vede la cultura ebraica come cultura primigenia universale, quindi la sua lingua ci può aiutare a comprendere tante simbologie nascoste. Le parole e anche i nomignoli sono importanti: spesso mi è capitato di sentire donne chiamare ‘papà’ il proprio partner, lì sarei andata a vedere l’assetto della coppia dato che ogni cosa che viene detta anche ‘per caso’ nasconde un mondo. Quel ‘ragazzino’ mi spingerebbe a chiedere a Morticia: hai la tendenza a prenderti cura di tuo marito come fosse un terzo figlio, oppure lo vedi come uomo? Quel ‘ragazzino’ ci racconta un mondo di cose che per almeno una parte di lei sono reali.
Tornando alla nostra coppia, loro sono anche i genitori di Mercoledì e Pugsley. Insieme a loro vive Fester, il fratello di Gomez, e la madre di Morticia. In aggiunta, ci sono Lurch, il maggiordomo, e Mano, un essere del quale si vede appunto solo la mano.
Sono molto ricchi e vivono in una casa piena di spade, coltelli, veleni e pozioni. Resuscitano morti come se fosse uno sport e hanno un senso del macabro che inquieta, perciò, nonostante la loro gentilezza nell’accogliere i visitatori questi fuggono spaventati ogni volta.

Cosa rappresentano gli Addams
Quello che secondo me rappresentano gli Addams è il lato oscuro ‘della famiglia Mulino Bianco’ che nessuno vuole vedere. Hai presente il detto ‘i panni sporchi si lavano a casa propria’ ecco, per me gli Addams rappresentano qualcosa di simile e ora piano piano ti spiego perché.
Una delle cose belle della metagenealogia è l’infinita possibilità di pensiero e le infinite chiavi di lettura. Probabilmente, se un mio collega turco e uno francese decodificassero questo racconto, vedrebbero cose che io non vedo perché ognuno di noi si basa anche sulla propria cultura ed è quella Italiana da cui io attingo. In astrologia, quando vogliamo analizzare la personalità di un individuo o le energie legate a un evento, è importante sapere l’ora, il giorno e il luogo di nascita. Ad esempio, quando venne fondata la repubblica italiana c’era Saturno in transito nel segno del Cancro. In parole semplici ha molti aspetti positivi, come quel senso culturale di famiglia chioccia e accogliente, ma anche lati ombra, tra cui la famiglia tradizionale e le ipocrisie che essa porta con sé. Mi riferisco a donne che accettano l’inaccettabile da mariti assenti o fedifraghi per non perdere lo status di mogli, schemi familiari stantii che si mollano a fatica perché il perbenismo è soffocante e molto altro. Ed è questo il background in cui muoviamo io, tu e la mia decodifica.
Se guardiamo gli Addams, vediamo che di convenzionale hanno poco e c’è un aspetto specifico che loro non nascondono mai: il rapporto con la morte e con i morti. Si vedono bambini giocare con ghigliottine, riesumare cadaveri e usare esplosivi. La morte è parte del tutto e lo è in totale armonia, pace e ordine.
Viene tenuto in forte considerazione il mondo degli spiriti al quale viene chiesto sostegno e aiuto. È stato sdoganato il concetto occidentale di morte=fine!
Lurch famiglia Addams
Lurch, il maggiordomo, ne è una prova. Molti studiosi di cinema lo hanno visto come una versione simpatica di Frankenstein, di fatto è uno zombie composto da vari pezzi di cadavere.
[Una piccola curiosità su Frankenstein: nacque dalla penna di Mary Shelley e alcune fonti dicono che quest’ultima perse una figlia di pochi anni, o mesi, e creare il personaggio di Frankenstein fu un suo modo di elaborarne il lutto.]
Lurch stesso rappresenta qualcosa di morto tenuto in vita: è un personaggio buono, gentile e pacato e mi verrebbe da dire che quel qualcosa di morto sia tenuto in vita proprio dal suo buon cuore. L’amore come forza motrice di tutto.
Quante cose vecchie, stantie, morte non riusciamo a lasciare andare?
Inoltre, sempre Lurch, rappresenta anche tutte quelle persone vive nel corpo ma morte nell’animo. Quando parlo di irretimenti questi avvengono con persone defunte e l’amore che ci spinge a volerli seguire è qualcosa che avvicina l’essere umano all’altro mondo.
Quanto ci sentiamo vivi davvero? Quanto entriamo in contatto con i nostri processi di vita-morte-vita? Noi donne quanto spazio ci diamo per lasciare andare con ogni mestruo?

Gomez e Morticia Addams
La parola morte è presente anche nel nome della donna. È stata mostrata come femminile, sensuale e di una bellezza rara, particolare e non convenzionale.
Ricordo bene le scene in cui taglia il bocciolo di rosa e tiene le spine: quante volte noi ci soffermiamo a guardare le parti ostiche della vita (spine) escludendo la parte bella (bocciolo) che esse portano?
La passione tra lei e il marito è sempre stata qualcosa di affascinante. È stata mostrata senza tabù e su questo termine è il caso di soffermarsi. Deriva dal polinesiano e significa ‘sacro’ e ‘sangue’, di fatto queste parole hanno la stessa radice. Il sangue è sempre quello mestruale connesso a vita-morte-vita ed è quell’aspetto con cui Morticia sembra essere totalmente in pace.
Gomez, invece, è un uomo molto ricco connesso all’abbondanza della vita. Questa sua connessione è dovuta alla profonda accettazione dell’altra faccia della medaglia, la morte.
Supportano ed accettano i figli così come sono, senza volerli cambiare. Nel secondo film abbiamo assistito alla nascita di un terzogenito ‘ammalatosi’ di normalità quando lo zio Fester venne ammaliato da Debbie e la famiglia attraversò un periodo particolare. Nonostante il suo stupore di avere un figlio biondo e boccoloso, Morticia fece del suo meglio per essere madre e dargli il suo amore, nonostante tutto.
Mercoledì e Pugsley Addams
Mercoledì ha tratti malinconici e aggressivi. Conosce la magia ed è amante di ogni mezzo di tortura con il quale si diverte a massacrare il fratello. Coltiva ragni, animali associati alla dea e al sacro femminino poiché tessono le trame della vita come noi donne.
A mio avviso, lei rappresenta l’aspetto critico che fatichiamo a riconoscere dentro di noi. Hai presente il suo tono dissacrante, il modo in cui smorzava la più bella del campeggio in uno dei film?
Quante volte sentiamo un nuovo progetto nascerci dentro e con lui quella vocina del ‘sarà una cacata’? Mercoledì è questo aspetto esposto alla luce del sole.
Mentre suo fratello è iperattivo, sfidante il pericolo e amante degli esplosivi. L’elemento fuoco lo riconnette al corpo e al tempo presente. Ok è un modo disfunzionale e discutibile, ma stiamo pur sempre parlando di un racconto immaginario che ci riguarda in termini simbolici.
Quante volte le nostre esplosioni emotive ci hanno messi in situazioni poco semplici?

Zio Fester, la Mano e la nonna
Lo zio Fester è qualcuno è che partito ed è tornato. Un sopravvissuto al triangolo delle bermuda, famoso per gli innumerevoli affondamenti di navi. Qui, ai tempi delle schiavitù, venivano scaricati i cadaveri degli schiavi.
Lo zio ha qualcosa di macabro, disgustoso e tenero che lavorano insieme. Vederlo innamorato di Debbie è stato come vedere un bambino nel corpo di un adulto.
Quanto siamo maturi e adulti noi nelle nostre relazioni? Quanto abbiamo curato le nostre ferite? Quanto queste hanno peso nei nostri rapporti? Quanto vediamo noi stessi e ci amiamo? Senza questo passaggio non c’è amore per nessun altro.
E se pensiamo a un lato tragicomico, possiamo pensare a Debbie. Se si fosse presentata per quello che era davvero, quella famiglia l’avrebbe accolta e amata. Grande lezione di vita, questa.
La nonna è l’antenata sana e saggia. Ricorda l’archetipo della Strega e Baba Jaga. Conosce le erbe, sa creare pozioni, sa volare sulla scopa. È il sostegno della famiglia. La sua saggezza e la menopausa, meglio definita come ‘età della pienezza’, la connettono a tutti i mondi ed è lei a capo delle sedute con l’altro universo.
Poi c’è Mano, colui che arriva e aiuta tutti nel momenti del bisogno. Sai che lui, secondo me, è un sacro e puro strumento della vita stessa messo lì per manifestarsi?
La casa circondata dal cimitero mi ricorda tutte quelle case piene di foto e oggetti appartenuti a defunti, un’usanza molto diffusa tra le nostre nonne che, forse, non sapevano che quegli “altari domestici” diventano accumuli energetici. In effetti queste energie mortifere e pesanti le abbiamo avute o le abbiamo ognuno in casa propria: la morte è normale parte del tutto. Semplicemente gli Addams usano una metafora un po’ più grande, il cimitero vero e proprio, mentre noi ne usiamo di più piccole. Però è importante vedere come loro mettano vita e morte nello stesso piano, sullo stesso livello e le attraversino tutte e due.
E tu che rapporto hai con la morte? E la tua famiglia come ci si rapporta? Se ti va di parlarmene scrivimi pure, sarò felicissima di leggerti 😉