Arrivo qui dopo una pausa estiva più lunga del previsto e dovuta a un passaggio nel mio albero che è stato articolato da elaborare (se sei iscritta alla mia newsletter sai a cosa mi riferisco). Succede, sono umana. In questo tempo sacro mi sono persa tra boschi, pitture, passeggiate, acque e soprattutto letture. Ho letto molto, tanto da perdere quasi il conto del numero e dei titoli dei libri che ho letteralmente divorato.
Come ti ho detto, alcuni racconti più intimi e personali li condivido solo nella mia newsletter, se vuoi ti aspetto lì
L’importanza di riscoprire il significato energetico del ciclo mestruale
Ti dicevo, ho letto di scoperte archeologiche legate al femminile sacro, donne che un tempo erano connesse alla propria natura. E non ho potuto evitare di pensare al concetto di donna-femminile odierno, all’idea che noi donne abbiamo di noi, di come guardiamo il nostro corpo-pancia-utero e di quanto spesso non conosciamo il nostro femminile (che è sempre un viaggio in esplorazione).
Mi capita quotidianamente di confrontarmi con le donne e ogni volta è un tuffo in un mondo di visioni, immagini, simboli, storie, racconti e tanta vita. Amo profondamente entrare nella magia che ognuno di noi porta in sé e sono certa che se imparassimo a contattare queste parti che spesso restano inesplorate potremmo vedere il mondo con occhi nuovi.
Così ho deciso di raccogliere una serie di riflessioni personali che non hanno la presunzione di essere leggi o verità assolute ma sono semplici considerazioni che spero possano esserti utili per ampliare il tuo orizzonte e guardare le cose da altri punti di vista.
I doni del ciclo mestruale
Sai che leggo e studio di mestruazioni da molto tempo ed è parte della mia missione portare quanta più consapevolezza possibile sull’energia di questo rito naturale che noi donne abbiamo a disposizione. In una delle mie letture estive, in uno dei tanti libri di cui non ricordo il titolo, si parlava di come gli studiosi della storia del paleolitico abbiano trovato calendari di osso con incise 27-29 linee. Queste rappresentano sia il tempo di una lunazione che di un ciclo mestruale.
Questo passaggio mi ha fatto riflettere e viaggiare di fantasia. Non sono un’antropologa o un’archeologa ma, pensando che in quei tempi il nostro ciclo aveva una considerazione sociale molto rimarcata, non posso non essere d’accordo con l’interpretazione degli archeologi riguardo a quelle linee e di come fossero il racconto di un ciclo mestruale.
Sì, perché in passato era un vero e proprio rituale mentre oggi tendiamo a ignorarne i doni che può portarci: il potere di radicamento a noi stesse e la capacità di “surfare” tra i vari cambiamenti della vita in maniera più fluida. Ciò dovrebbe farci ricordare una cosa: è tutto una fase, tutto cambia, ‘panta rei’ come direbbero i greci, così come cambiano le fasi della luna e del mestruo, cambiano anche gli inverni e le primavere emotive che siamo chiamati a sperimentare. Possiamo ricordarcelo anche quando il buio sembra senza fine?
Le radici etimologiche e la traduzione della parola mestruo nelle diverse lingue del mondo
Sapevo che “mestruo” in polinesiano si traduce in “tabù”, che vuol dire anche sacro (sangue e sacro hanno la stessa radice). Mentre in sanscrito vuol dire “rito” (codice alfabetico con il quale possiamo introiettare nuove informazioni all’inconscio, come ad esempio il concetto di vita-morte-vita).
Avendo vissuto a Londra sapevo che mestruo in inglese fosse “period”, ma non sapevo che fosse così anche in spagnolo, russo, francese, albanese, bielorusso, bosniaco, bulgaro, catalano, creolo, danese, divhei, esperanto, estone, frisone, ganese, georgiano, greco, indonesiano, ucraino, svedese, shoa, rumeno, portoghese, olandese, norvegese, maltese, macedone, lussemburghese, lettone. Period in italiano è foneticamente simile a “periodo” che letteralmente significa un arco di tempo conciso e mi riporta al concetto di fase, un momento transitorio e passeggero che poi…passa! Come i brutti periodi e le tempeste, appunto. In Malese è Tempoh e in Latino è Tempus, giusto per rafforzare il concetto!
La traduzione di “mestruo” in lingua Akan, invece, è “berɛ”, che non saprei dire come si pronuncia ma mi ricorda la parola italiana “bere”. In effetti, in molte ritualistiche e antiche culture il sangue mestruale veniva bevuto in piccole gocce.
Vedi quanto è potente uno strumento naturale che il nostro corpo ci mette a disposizione? Mi rifiuto quindi di vivere il mio femminile in modo passivo e limitarmi ad essere una costola di un uomo. Sogno un mondo di donne che studiano e riscoprono questo potere e se ne riappropriano.

Perché abbiamo difficoltà ad abbracciare il nostro Potere Femminile?
Questioni culturali e sociali certamente incidono, ma non possiamo non considerare che in questa parte di mondo domina una religione monoteista volta al maschile. C’è un Dio ma non c’è una Dea riconosciuta socialmente. Per questo motivo i nativi americani quando vennero colonizzati dai bianchi cattolici rifiutarono la nostra religione. Secondo loro senza un contraltare di Dio si sarebbero creati dei disequilibri sociali nella popolazione ed effettivamente avevano ragione. Ti ricordo che per il popolo Navajo esiste la donna turchese, festeggiata nei Kinaaldà, importanti riti collegati al menarca.
In realtà, se dovessimo essere proprio sinceri, una donna religiosa altolocata ce l’abbiamo anche noi ed è la Madonna. Ma l’immaginario collettivo ha un racconto depotenziante su di lei: ha concepito un figlio senza fare sesso.
Quindi, che ne è del piacere delle donne e, soprattutto, delle madri?
Alle radici della separazione tra maternità e sessualità
Dai racconti delle donne che mi circondano emerge che la sessualità dopo la maternità cambia di molto perché il concetto di madre viene drasticamente separato da quello di sesso. Capisco bene che i figli che non dovrebbero mai essere coinvolti nella sfera sessuale dei genitori. Così come comprendo che esiste una linea cronologica e gerarchica che non prevede infrazioni: prima siamo donne e poi siamo madri. Ma davvero la sessualità di una madre si deve ridurre? Questo lo dico senza la pretesa di sapere una cosa che non ho sperimentato (non ho figli) e senza l’illusione di poter dare un manuale d’istruzioni preimpostato per la vita altrui. È semplice e umana osservazione. Ina May Gaskin, una delle più famose ostetriche americane, nel suo libro “Le gioie del parto” spiega come durante il travaglio si possa stimolare il corpo a produrre naturalmente ossitocina stimolando le zone erogene come clitoride e capezzoli. Un’ostetrica italiana mi diceva che molte donne in travaglio ignorano questa informazione o comunque preferiscono non provare. Ho chiesto ad amiche incinte e anche loro sono rimaste stranite.
I racconti religiosi/sociali/collettivi hanno sempre un gran potere sulla mente, anche di fronte ad evidenze scientifiche. È il caso degli studi della Birth Positive Movement che dimostrano come una donna in travaglio può anche avere orgasmi.
L’Archetipo della Madonna
Compreso l’effetto che ha avuto sulla società il racconto depotenziante legato alla Madonna, iniziamo a vedere come, senza accorgercene razionalmente, abbiamo bisogno di riscriverlo.
Se pensiamo all’immagine blasfema che la cantante ne diede negli anni ‘80 con il video di Like a Prayer secondo me ci possiamo già intravedere un tentativo di equilibrio tra i due estremi.
La Madonna è, infatti, un archetipo ricco di significati. Tra questi c’è anche, da un punto di vista visivo, l’essere iconografia della vulva che un tempo veniva chiamata Yoni (sacro tempio) in sanscrito. La vulva è la sacra porta da cui arriva la vita.

L’Archetipo del Diavolo e la Sessualità Femminile: un tabù da esplorare
Ti ho già parlato più volte di come la sessualità appartenga energeticamente all’Arcano del Diavolo che non va d’accordissimo con il cattolicesimo. Ricordiamoci anche che tutti i culti antichi hanno dipinto il diavolo con la testa di caprone (come nei tarocchi) che è visivamente molto simile all’utero femminile.
Credo che l’associazione donna-diavolo derivi dagli istinti carnali e ancestrali legati alla sessualità, soprattutto durante le fasi ovulatorie o premestruali, quando l’istinto di sopravvivenza spinge per il concepimento al fine di salvaguardare la specie.
Forse è per questo che i contenuti religiosi enfatizzano la verginità della Madonna?
Ho frequentato le superiori dalle suore e ricordo bene come questo passaggio fosse rimarcato. Capisco anche che con poca apertura mentale (a livello sociale) e una scarsa educazione sessuale sia stato complicatissimo per delle religiose esentate dal sesso avere a che fare con orde di adolescenti in “fase sperimentale”.
L’Accusa di Stregoneria come Specchio della Paura e del Mistero del Potere Femminile
Per fare chiarezza dobbiamo fare ordine e questo ci chiede di navigare tra i luoghi comuni e dissolverli come bolle di sapone.
Ricordo di aver letto da qualche parte che nei tempi dell’Inquisizione un soldato tentò di violentare una donna già detenuta. Ma quando ne vide il clitoride se ne spaventò molto, tanto da rinominarlo “la bocca del diavolo” e correre via spaventato. La donna poi venne messa al rogo perché considerata strega.
Strega è colei che stras-forma, così come fa il mestruo con il nostro corpo espellendo il sangue sacro che dà la vita. E questo è qualcosa che spaventa tantissimo!
Rinascita e Potere: la metafora della Vulva e del Serpente nel racconto biblico

Restando in tema religioso come possiamo dimenticarci del racconto ufficiale di Adamo ed Eva dove lei viene tentata dal serpente? Sono rimasta stupita nel vedere che l’interno della bocca di un serpente è composto da una vulva formata da altre piccole vulve.
Quindi da cosa è stata tentata Eva? Eva ha sentito il richiamo della carne/terra? La vulva è la porta verso il sacro ed è un richiamo alla rinascita continua. Credo che Eva abbia seguito la sua natura e la natura è piena di riferimenti alla vulva e all’utero, basta pensare alle mele tagliate a metà, alle fragole, alla papaya e molti altri frutti.
Guarda caso la mela (utero/vita/ormoni) che viene usata dal serpente (vulva) per tentare (richiamare verso casa/natura) Eva è lo strumento che porta l’umano da una realtà spirituale astratta (paradiso) a una reale/carnale (terra).
Quando lavoro con il disegno dell’albero genealogico e vedo che in un determinato albero c’è un accumulo di simboli legati all’Archetipo del Diavolo (magari tanti avi nati sotto il segno dei Pesci e questo può aver creato un accumulo di energia nettuniana, pianeta governatore del segno, che tende a disconnettere dalla realtà), inserisco con delle tecniche ad personam l’energia dell’archetipo delle Stelle (la natura/terra/armonia/cosmo) che bilancia e crea equilibrio.
Il ciclo mestruale come rituale di purificazione e trasformazione interiore
Ricordiamoci anche dei temazcal, delle capanne sudatorie e delle saune nate per far sì che gli uomini potessero eliminare le tossine dal corpo, così come facciamo noi donne grazie al mestruo.
In questa fase non è raro vedere attivo l’elemento Fuoco sia per il colore del sangue che un po’ lo ricorda sia per le botte di calore che a volte salgono e trasformano. Letteralmente bruciano tossine figlie di emozioni, vissuti ed energie che fatichiamo a scaricare.
Posso riportarti una mia esperienza: in pieno mestruo ero con la mente in viaggio verso i non detti, i sospesi e gli irrisolti. A quel punto sono arrivati i crampi che mi hanno riportata al corpo, nel qui ed ora, riconnessa al tempo presente.
Ho spostato l’attenzione sul processo, su quello che sentivo nel corpo in quel momento e ho mollato tutto quello che stavo facendo permettendomi di sdraiarmi e stare lì ferma.
Ad ogni crampo e ad ogni vampata passeggera vedevo come quei pensieri sfumavano di volta in volta. Appena terminati i crampi e il caldo/fuoco la mente sembrava ripulita.
E tu, ti sei mai fermata a riflettere e sentire in te i doni del tuo ciclo mestruale? Se ti va di parlarne insieme, scrivimi.
Disclaimer
Io sono un’operatrice olistica e mi occupo di spiritualità, energia e anima. Il mio lavoro si concentra esclusivamente su questi tre aspetti dell’essere umano.
Nessun servizio o percorso di cui parlo in questo sito sostituisce in alcun modo il lavoro medico sanitario o psicoterapeutico.