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Sono certa che le parti più complesse del nostro albero siano in realtà quelle più ricche di doni, talenti e qualità, ma queste a volte si nascondono bene e per cercarle dobbiamo scavare un attimo. L’ombra è solo l’anticamera della luce e se non ci fosse noi ci abitueremmo talmente tanto alla luce da non riconoscerne più la bellezza e il potere.

Ho deciso di spiegarti questo nascondino simbolico usando il mio albero genealogico: se qui ti parlavo della connessione con le terre d’origine mettendoti a servizio l’albero di mio padre, oggi ti parlo di quello di mia madre.

L’albero genealogico ci parla quando siamo pronti ad ascoltare

Inizio già con una notizia bomba: non lo conosco più di tanto. Ogni volta che tento di recuperare informazioni si blocca tutto e non me la sento di insistere.

Potrebbe essere un’informazione da poco, ma non lo è. Considera che l’albero di mio padre l’ho ricostruito per 12-14 generazioni, mentre di quello di mia madre conosco solo i nomi di alcuni trisavoli del suo ramo paterno, mentre del suo ramo materno non so nemmeno quelli.

Questo accade perché ci sono delle memorie considerate forti e che non è ancora tempo di svelare; immagina che ci sia un velo sottile tra me e queste energie, ecco, non è ancora tempo di vedere ‘oltre’.

Recentemente, però, sono successi tre eventi che hanno smosso le acque e da quel velo sono emerse scintille di luce.

Il sostegno energetico degli antenati  

Nel gennaio 2022 il fratello di mio nonno ha lasciato il corpo. Era lo zio di mia madre, ma avendo io una struttura familiare complessa e articolata, nella sua persona ho sempre visto una roccia e un punto di riferimento poiché fu lui a crescermi e accudirmi insieme alla sorella morta già da molti anni.

Per il nostro albero la morte di un avo è un movimento forte. Se dovessi definirla in un immagine userei questa: da ramo a radice.

Dopo il suo passaggio ho trovato in casa sua i nomi dei suoi bisnonni paterni, un mazzo di Tarocchi in cui l’arcano delle Stelle aveva la donna con il corpo rivolto a sinistra, direzione del futuro, anziché a destra, direzione del passato. Questo secondo me è stato un chiaro messaggio: ‘guarda al futuro’!

Poi ho trovato un sacco di libri sull’uso magico di erbe e monili, storie di streghe e fasi lunari. In quella casa io ci vivevo già da 5 anni e ci ero cresciuta ma non avevo mai visto niente di tutto questo.

Quando ho trovato tutti quegli strumenti di magia mi sono sentita amata, ho capito di essere nel posto e nell’albero giusto, finalmente a casa. Adesso so che questo albero mi ha proprio chiamata e voluta così come sono.

Il sostegno energetico degli antenati  

Quando l’albero genealogico è pronto ad iniziare una nuova fase 

Prima di Natale 2022 ho vissuto il transito potente di Saturno (maestro interiore, autorità, colui che taglia e riallinea) sulla mia Luna (che parla di clan familiare, linea femminile, antenate materne, casa). Quella notte ho avuto l’ovulazione più potente di tutta la mia vita, roba da stare a letto 4 giorni, e nel frattempo è crollata una parte di muro di quella che è stata la casa dove nacque e crebbe mia nonna materna.

Trovandosi in un quartiere storico di un paese ormai diroccato, fortunatamente non passava nessuno da lì al momento del crollo, ma è stato un evento così potente che mi ha parlato di vecchie strutture che stavano crollando e nuovi racconti da scrivere. Infatti, pochi giorni dopo, ho trovato casa.

Poi, all’inizio di quest’anno anche l’ultima sorella di mio nonno ha lasciato il corpo, quindi l’assestamento sistemico è continuato.

I talenti nascosti nella genealogia familiare  

Poco dopo il passaggio dello zio io avevo ricominciato a disegnare. Dal disegno, poi, ero passata agli acquerelli per poi tornare alle matite e cominciare con i colori a olio.

Erano schizzi, inizialmente buttati fuori per sfogare gli accumuli energetici. Questi, poi, li ho pubblicati nelle mie storie Instagram dove sono stati notati da un’anima sorella che mi ha esortato a continuare perché ci ha visto del talento.

Sono rimasta mesi a farmi cullare dalla parola ‘’talento artistico’’, era una bolla che mi piaceva tanto, pensavo fosse l’evoluzione del mio passato come makeup artist. 

I talenti nascosti nella genealogia familiare  

Poi la bolla si è rotta e una scintilla di luce mi ha riconnessa al presente: nell’albero di mia madre ci sono due pittori; precisamente uno è il figlio della sorella maggiore di mia nonna e l’altro è il suo stesso figlio. 

Mentre scrivo questo articolo sono momentaneamente nella casa in cui è cresciuta mia madre e ho di fronte a me il quadro dipinto da quest’uomo. Si chiamava Remo. Un nome che mi ricorda sì il movimento di una barca che fluisce sempre e solo in avanti seguendo il flusso delle acque e della vita ma, facendo un anagramma, vi possiamo leggere anche la parola (A)More.

L’arte ha un’energia femminile ed è interessante che nell’albero di mia madre sono gli uomini ad occuparsene.

Questo talento si sta evolvendo nuovamente perché sto incominciando ad illustrare in modo più professionale, se hai letto la mia ultima newsletter sai che ora sto prendendo lezioni di pittura a olio con la mia pittrice preferita. Vedremo questi nuovi semi dove mi porteranno.

La forza dei talenti ereditati dai propri antenati   

C’è un altro talento genealogico rimasto latente in questa parte di albero: il cucire.

Se l’arte mi parla di un’espressione di sé molto profonda, di una connessione con le proprie viscere e di un linguaggio totalmente personale, il cucire e rammendare parla di unire e integrare quelle parti di noi un po’ rotte, spaccate e ammaccate.

Nell’albero di mia madre c’è mia zia, sua sorella, che è un asso dei lavori a maglia e uncinetto. Mi ha fatto con i ferri una sciarpa rituale molto bella nel giro di una settimana. Mia nonna materna era brava a rammendare, la madre di mio nonno lavorava ai ferri e tutte le donne di quel ramo cucivano.

Noi donne siamo quelle che ‘tessono i fili della vita’ per via dell’intuito che ci connette a molte dimensioni. Io non ho mai avuto una gran passione per ferri, uncinetto e il cucito in generale, ma recentemente ho scoperto che mi piacerebbe imparare a ricamare sperimentando tecniche antiche di altri popoli, soprattutto quelle messicane.

Mi piace lo stile di ricamo Tenango, la versione moderna dell’ Otomi che ebbe origine presso la civiltà azteca. Il Tenango nacque come risposta a una crisi economica: nella necessità arrivano le idee migliori!

Trasformare una cosa così antica in qualcosa di nuovo è un movimento energetico associato al principio femminile e grazie al maschile lo concretizziamo.

Amo anche tutti gli stili del Messico del sud perché arrivano dai Maya e da tutte quelle civiltà indigene che mi portano lontana con il cuore.

Ricamando seguendo queste tecniche ho notato effetti psicomagici: la connessione con qualcosa che sicuramente ha avuto origine in luoghi magici, da mani altrettanto magiche mi ricorda quelle energie ancestrali che ci riconnettono ai lati più profondi di noi.

E tu, conosci i tuoi talenti? Quali doni sono arrivati a te attraverso il tuo albero genealogico? Se vuoi, ti aiuto a scoprirli con il mio percorso gratuito Raccogliendo Talenti. Iscriviti qui!

Sabina

Nella vita traduco Simboli e Metafore in parole semplici.

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