Siamo nella stagione dell’Ariete, governato da Marte, il principio maschile, e voglio cogliere questa energia speciale per parlarti del Mago, l’arcano numero 1 che viene chiamato anche Bagatto o bagatello.
È un archetipo che parla di nuovi inizi, vita allo stato puro e fuoco sacro che spinge verso l’evoluzione.
Come ti dico sempre quando ti descrivo gli Arcani maggiori, per comprenderne l’energia è importante sapere da dove arrivano e dove andranno perché ogni carta rappresenta una fase che l’anima è chiamata a sperimentare su questa terra.
Il Mago sussegue il Matto, l’arcano numero 0 che apre e chiude il cerchio dei Maggiori, e precede la Sacerdotessa, la stirpe femminile.
Il Mago nei Tarocchi Rider Waite
Come sempre, userò una carta del mio amatissimo mazzo Rider Waite per descriverti questo archetipo.

In questa lama vediamo un uomo vestito con una tunica bianca e un manto rosso. Ha una fascia bianca sulla fronte e il simbolo dell’infinito sopra il capo mentre un serpente uroboro (ovvero che si morde la coda) gli cinge la vita.
Tiene in mano una bacchetta mentre sul tavolo dinnanzi a sé ci sono una spada, un bastone, una coppa e un pentacolo (o denaro).
Si trova in un giardino, tutto intorno a lui c’è il cielo giallo e ai suoi piedi ci sono gigli bianchi e rose rosse.
Simbologia dell’Arcano numero 1
Il mago si trova in un laboratorio alchemico dove il piombo può divenire oro. La vegetazione che lo circonda ricorda il potere di creazione: è il racconto di un seme germogliato e realizzato. È la reazione a una causa posta a monte, con consapevolezza.
Infatti, se nel Matto l’anima si stava incarnando ma la realtà era ancora inconsistente e non poteva ancora esserne consapevole, qui l’anima diviene consapevole del suo potere personale e degli strumenti che ha a disposizione per creare la sua realtà.
‘Io sono’ è il mantra di questo archetipo, ma è anche la domanda che si pone l’Ariete nel corso dell’esistenza: d’altronde sono rispettivamente il primo del mazzo e il primo dello zodiaco. Sanno cosa devono andare a fare, ma dove?
Le braccia del Mago sono la risposta: la bacchetta che innalza al cielo è l’evoluzione del bastone del Matto, mentre l’altra mano indica la terra. Lui è ciò che connette la terra al cielo divenendo canale di un sapere divino. Lui è il frutto di questa unione, è la scintilla che dà la vita.

Il Bagatto: significato esoterico
Rappresenta lo stato meditativo profondo che i monaci buddisti conoscono bene, dove la mente torna allo zero e il contatto con l’essenza è la chiave per le risposte. Questo passaggio lo si vede dalla fascia bianca (segno di purezza) che ha intorno alla fronte, come a voler dire di non essere condizionato mentalmente.
È lo stato puro e incontaminato dell’umano che medita. Ci ricorda che siamo canali e che tutto ciò che accade in alto (cielo) si riflette su ciò che è in basso (terra). Inoltre, la bacchetta è anche simbolo del principio maschile perché ne ricorda la forma fallica.
Significato dei simboli del Mago
Il protagonista di questa carta dei Tarocchi indossa la tunica bianca in segno di purezza e il manto rosso in segno di vita, passione e impulso creativo. Il rosso è anche il sangue mestruale e viene ripreso dalle rose rosse ai suoi piedi.
I gigli bianchi, invece, parlano di guarigione animica. Infatti, il Matto aveva il fagotto, cioè i nodi karmici che ci portiamo sulla terra in modo da scioglierli e i gigli bianchi e il potere di questo luogo sacro ci ricordano che possiamo farlo (senza, però, pensare che la vita sia solo un problema dietro l’altro).

Il serpente in vita, poi, rappresenta la ciclicità eterna della vita dove la morte, per come ce l’hanno sempre propinata, non esiste e lascia spazio a stati di trasformazione simboliche e fisiche molto profondi. Questo è ricordato anche dal segno dell’infinito posto sopra la testa che ci riconnette alle dinamiche di incarnazione. Il serpente, inoltre, è un simbolo femminile poiché l’animale vive in terra e in acqua (elementi del femminile), cambia muta come l’endometrio, ha in sé veleno e antidoto, quindi dà sia la vita che la morte. Usato come cintura ci ricorda da dove arrivano le nostre intuizioni più profonde, dalla pancia, il “cervello” che regola le nostre emozioni.
Cosa significano gli oggetti nella carta del Mago?
Il tavolo in sé ricorda il piano della materia: solido, reale e concreto. Mentre gli oggetti che vi sono sopra hanno un simbolismo molto potente.
Ma, per capirlo, dobbiamo fare un passo indietro: il mazzo di Tarocchi è composto da 78 carte di cui 22 chiamate Arcani Maggiori, che sono gli archetipi di cui ti ho finora parlato qui sul blog e 56 Arcani Minori che rappresentano energie. Questi ultimi ci aiutano a completare e contestualizzare il racconto fatto dai Maggiori: se gli archetipi ci dicono che energia c’è in una data situazione, i Minori ci spiegano come e perché.
Gli Arcani Minori sono suddivisi in quattro categorie: spade (associate all’elemento aria/maschile), bastoni (fuoco/maschile), coppe (acqua/femminile) e pentacoli o denari (terra/femminile). Ogni seme ha quattro carte di corte (Re, Regina, Cavaliere e Fante) che rappresentano gli abiti simbolici che indossiamo.
Gli elementi presenti sul tavolo dell’Arcano 1 (una spada, un bastone, una coppa e un pentacolo) rappresentano, quindi, gli strumenti che l’uomo usa per evolvere, risolvere i problemi, conoscersi e mettersi a servizio del prossimo. Anche il simbolo dell’infinito lo ricorda: ci parla delle infinite possibilità di pensiero e azione che contraddistinguono il nostro Arcano.
Il Mago: significato nei Tarocchi
Lui è l’Uno, la fiamma divina dentro alla materia, che ci ricorda che non siamo separati dal resto del cosmo. Porta lo spirito nella materia e tutto accade benedetto da una luce smagliante che colora lo sfondo.
È colui che agisce in accordo con tutte le leggi universali ed è perfettamente in armonia con il destino e i piani superiori. Infatti, nel suo giardino crescono sia le rose (passione, mestruo, vita, impulso) che i gigli (purezza, guarigione, innocenza).
Quando l’anima avrà integrato questo archetipo sarà il momento di consapevolizzare il suo lato duale, passando attraverso l’iniziazione contenuta nel secondo arcano: la Sacerdotessa.
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